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Maturità 2023 in Emilia-Romagna, studenti lanciano petizione per chiedere il ripristino degli scritti: “Non vogliamo agevolazioni”

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara la scorsa settimana ha firmato l’ordinanza che stabilisce che, nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna, la maturità 2023, così come l’esame di terza media, sarà composta solo dal colloquio orale, senza scritti come nel resto d’Italia.

Ordinanza arrivata troppo tardi?

Questa decisione non è piaciuta a tutti. Come riporta Il Corriere Romagna, è subito partita una raccolta firme da parte di insegnanti di medie e superiori che chiedono l’abolizione di questa disposizione, soprattutto visto che manca molto poco all’avvio degli esami.

Dal testo della petizione, che al momento ha ottenuto 500 firme, si legge la sincera preoccupazione degli insegnanti, che ritengono che il provvedimento sia nato da buone intenzioni “ma in realtà sia lesivo del lavoro svolto da insegnanti e studenti, durante l’intero anno scolastico”. E oltre ai tempi e ai modi del provvedimento, che danno destato “vero stupore e sincera preoccupazione”, ha colpito la scelta di lasciare il solo colloquio orale senza un’adeguata preparazione per le studentesse e gli studenti.

“Ridurre l’esame di stato al solo colloquio – si legge nella petizione – riduce lo spettro di espressione della preparazione e del lavoro svolto, con impegno e costanza, anche durante il disastro, da ciascun appartenente alla comunità scolastica». Si tratta poi di un provvedimento esteso a un territorio molto ampio, in cui rientrano anche zone non colpite direttamente dalle drammatiche conseguenze dell’alluvione e che forse avrebbero meritato maggiore oculatezza. Si auspica quindi un esame senza «agevolazioni non richieste”, che per i firmatari sono diventate, “per tempistica e modalità di trasmissione, inciampi veri e propri” per gli allievi.

Le parole degli studenti

Non sono solo i docenti a protestare, ma anche gli studenti: questi ultimi hanno lanciato una petizione in cui chiedono la stessa cosa. Ecco cosa c’è scritto nella petizione, al momento quasi arrivata all’obiettivo di mille firme: “Riteniamo che questo provvedimento, per quanto dettato dalle migliori intenzioni di aiutare gli studenti di aree così duramente colpite, sia in realtà lesivo dei nostri interessi e rischi di inficiare il lavoro di un intero anno scolastico.

L’emergenza meteorologica è stata limitata alle sole ultime settimane dell’anno scolastico e quindi non ha significativamente impattato sulla preparazione degli studenti, che hanno impostato l’intero lavoro sulla preparazione delle tre prove. In questo modo, invece, ci troveremmo a giocare una buona percentuale del voto finale su una sola prova. Un esame articolato su tre prove, permette una valutazione più oggettiva e imparziale, perché ciascuno studente può mettere in campo competenze e abilità diverse, opportunità che invece il solo colloquio orale limita fortemente.

Infine riteniamo che, alla conclusione del ciclo degli studi superiori, noi studenti abbiamo il diritto di dimostrare il nostro valore con un Esame di Stato finalmente tornato alla normalità.  Dopo l’emergenza del Covid, che per più di due anni ci ha privato del contatto, della scuola intesa anche come ‘comunità’, di ogni aspetto relazionale dell’essere studenti, quest’anno finalmente abbiamo potuto vivere un ritorno pieno alla normalità, di cui l’Esame di Stato era uno dei simboli più evidenti.

Questo provvedimento, per quanto pensato per agevolarci, ci ripiomba in qualche modo a quei giorni di privazioni e di anormalità e, in questo caso, senza una reale emergenza. Spettabile Ministro, ci lasci godere a pieno di questa ultima prova, a chiusura di un ciclo, senza limitazioni e senza agevolazioni di cui non abbiamo bisogno! Per noi, esso costituisce un traguardo fondamentale per il nostro percorso di crescita e maturazione, e vogliamo che tale resti, con tutte le sue caratteristiche, così come è stato per generazioni di studenti”, queste le parole degli studenti.

Prima della firma dell’ordinanza, tuttavia, c’erano state molte richieste, sempre da parte di alunni, di avere un esame di stato facilitato, magari senza commissari esterni o, appunto, senza scritti. Resta da vedere se Valditara ascolterà queste richieste.