Categorie: Esami di Stato

Maturità, archiviato il temuto “quizzone” è già tempo di orali

Il 27 giugno quasi mezzo milione di maturandi hanno svolto la terza prova scritta relativa agli Esami conclusivi di Stato per conseguire il diploma di secondaria superiore: per quasi la metà degli studenti la verifica, preparata da ogni singola commissione delle oltre 28.000 sparse per l’Italia, era la più temuta. La conferma è arrivata da un’indagine dal portale www.studenti.it, realizzata in collaborazione con Swg, tra più di 700 maturandi: il 47% degli intervistati ha definito il cosiddetto “quizzone” (che a detta del ministro Gelmini l’anno prossimo potrebbe essere trasformato in una prova standardizzata preparata dall’Invalsi) la verifica “più difficile”. Solo il 12% l’ha definita “facile”, grazie alle simulazioni svolte nel corso dell’anno, a cui si è aggiunto un 11% che l’ha reputata “più facile delle altre prove” perché i professori avrebbero già informato i maturandi sugli argomenti trattati nella prova.
Gli studenti hanno confermato, come accaduto in occasione delle prime due prove, la facilità con cui, attraverso telefonini, iPhone e micro-pc portatili, comunicherebbero con l’esterno durante lo svolgimento delle verifiche. Anche durante lo svolgimento del “quizzone”, sulle bacheche di Facebook, Twitter e dei Forum studenteschi sono infatti apparse diverse richieste di aiuto. Eccone alcune: “Help! differenza tra lieviti apiculati ed ellittici”; “Significato geometrico della derivata della funzione fx in x0”; “Qual’è la funzione del generatore di un circuito?”.

Il Miur minimizza, ma è evidente che bisogna correre ai ripari. Ed anche il prima possibile. La strategia che l’amministrazione dovrebbe attuare non sembra poter fare a meno di tre punti: intensificare i controlli; punire con l’esclusione immediata dal proseguo delle prove coloro che vengono colti in flagrante a copiare; attuare schermature del segnale digitale on line in tutte le aule sede d’esame.
Con la somministrazione delle domande di varia tipologia – tra le 30 e le 40 a risposta multipla, tra le 10 e le 15 singola, al massimo due problemi scientifici a soluzione rapida o casi pratici e professionali oppure la realizzazione di un progetto – si sono intanto esaurite le prove scritte. Nei prossimi due giorni i commissari saranno impegnati a fare le loro valutazioni: potranno assegnare, per ogni elaborato svolto, al massimo 15 punti. A cui aggiungeranno i 25 punti che ogni studente ha accumulato nell’ultimo triennio di scuola, tra votazioni di fine anno e crediti scolastici e formativi. I voti assegnati verranno subito esposti all’albo della scuola, assieme al calendario dei colloqui (al via a partire da giovedì 30 giugno), che potranno decretare sino ad un massimo 30 punti Qualcuno potrebbe anche non arrivarci: tutti quelli che, tra scritti e curriculum, non sono riusciti a mettere nel carniere almeno 30 punti.
Alessandro Giuliani

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