Meritevole? Solo per 400€ mensili netti

In un’intervista – una delle tante, troppe – il Ministro a proposito del merito e della disponibilità di risorse risponde: “Collegare le retribuzioni al merito è qualcosa che molti Paesi europei fanno già ed è possibile con alcuni strumenti attualmente disponibili come le prove Invalsi che, per quanto criticate, valutano il livello di apprendimento degli studenti. A questo bisogna aggiungere una valutazione complessiva della scuola che si ottiene considerando anche il rendimento dei dirigenti scolastici che sono i responsabili dei singoli istituti. Dobbiamo uscire dalla prigionia degli scatti d’anzianità. Per questo stiamo avviando una consultazione, anche online con le famiglie, nell’ambito del progetto “Cantiere Scuola” che raccoglierà una serie di “sentimenti diffusi” che dovranno poi essere analizzati e messi a sistema. Adesso la premialità viene data solo sulla realizzazione dei progetti scolastici: ma vogliamo continuare con quest’organizzazione o vogliamo introdurre degli strumenti di premialità che tengano conto di quello che un docente fa o non fa ogni giorno?” (qui l’intera intervistah ttp://www.corriereuniv.it/cms/2014/05/lintervista-al-ministro-giannini-premi-di-merito-agli-insegnanti-e-riforma-dei-tfa-a-breve-la-soluzione-del-caso-quota-96/ ).
Il ministro glissa sulle risorse, facendo riferimento a uno scenario che ormai funziona solo per i “missionari della formazione”. Quest’anno, infatti, molti di noi hanno lavorato quasi gratis, grazie alla significativa riduzione del MOF. 
Quindi senza troppi giri di parole, chiedo al Ministro: è disposta a riconoscere economicamente gli insegnanti meritevoli con un compenso netto mensile di 400 netti al €? La richiesta è eccessiva? No semplicemente commisurata all’impegno richiesto: partecipazione a corsi di formazione e di aggiornamento che richiede quasi sempre l’uso del mezzo proprio e altro ancora, conduzione di progetti di potenziamento e integrazione che devono essere adeguatamente preparati facendo ricerca o consultazione di materiale , coordinamento organizzativo che implicitamente sottraggono tempo alla vita fuori scuola.
Alla facile obiezione che non ci sono risorse, rispondo che queste esistono. Alcuni esempi: il costo degli F35, i costi della politica ( il finanziamento pubblico dei partiti), dei giornali che ricevono aiuti statali, dei distacchi sindacali… Poi ci sono alcune operazioni sconto, che hanno privato l’Erario di maggiori risorse: lo sconto del l’80% su quanto dovevano i gestori delle slot machine ( a fronte di una multa di 2,5 miliardi hanno versato solo 500 milioni) E potrei continuare. Quindi è una questione di priorità: tutto viene prima, la scuola sempre dopo…
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