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Mobilità 2022, che differenza c’è tra assegnazioni provvisorie e utilizzazioni?

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Che differenza c’è tra assegnazioni provvisorie e utilizzazioni? A spiegarlo sono gli esperti della Tecnica della Scuola: il professore Lucio Ficara e il segretario nazionale di Cisl Scuola Attilio Varengo.

In linea generale va chiarito che gli utilizzi sono una misura progettata a vantaggio dell’Amministrazione, che ha l’obiettivo di coprire cattedre particolari e poco richieste e permette di non interrompere la continuità didattica. Al contrario le assegnazioni provvisorie hanno come obiettivo il ricongiungimento del docente o della docente con la propria famiglia, anche a costo di interrompere la continuità didattica.

Gli utilizzi

Spiega Attilio Varengo: “Gli utilizzi riguardano casi particolari, che vanno a vantaggio dell’Amministrazione: il docente che è stato considerato sovrannumerario e che chiede il rientro nella sede di ex titolarità, garantendo la continuità didattica; il personale che è andato in esubero sulla provincia e quindi necessita di una nuova sede; o ancora il docente specializzato ma titolare su posto comune che ha voglia di prestare la propria attività su posti di sostegno; oppure il docente di posto comune di scuola primaria che ha l’idoneità di insegnamento della lingua inglese e vuole prestare servizio proprio sulla lingua. Tutti casi – riassume – in cui si consente, grazie alla disponibilità di docenti, di sistemare dei posti particolari, da specializzati, liberando posti comuni”.

Le assegnazioni provvisorie

“L’assegnazione provvisoria, che vale per un anno (l’a.s. successivo) – spiega il sindacalista – ha l’obiettivo di permettere al docente di ricongiungersi con il proprio nucleo familiare, ai figli o al coniuge o alla parte dell’unione civile; oppure può essere richiesto da chi necessita di particolari cure e aspira a una sistemazione tale che consenta di ricevere un servizio di cura migliore di quello che si potrebbe avere nella propria sede di titolarità”.

Altre differenze…

Altre precisazioni offerte dall’esperto di mobilità: l’assegnazione provvisoria interrompe la continuità didattica. Ciò significa che il docente l’anno successivo nella compilazione della graduatoria di istituto dovrà modificare il punteggio della continuità didattica. Nell’utilizzazione invece ciò non succede, essa non interrompe la continuità didattica.

Inoltre va precisato che si può presentare domanda contemporaneamente sia di utilizzo che di assegnazione provvisoria, ma è chiaro che se si ottiene l’utilizzazione, decadrà la domanda di assegnazione provvisoria.

Quale punteggio? “Per quanto riguarda le domande di utilizzazione e assegnazione provvisoria, queste vengono soddisfatte secondo una scaletta di 42 punti – ricorda Attilio Varengo – nell’ambito della quale le utilizzazioni precedono le assegnazioni provvisorie, e a loro volta le assegnazioni provvisorie all’interno del grado di titolarità precedono quelle per altro grado di titolarità”.

Tutte le scadenze

Ricordiamo che per il personale docente l’area Istanze On Line per la presentazione delle domande sarà aperta fino al 4 luglio 2022.

Le istanze di utilizzazione e di assegnazione provvisoria del personale educativo e degli insegnanti di religione cattolica saranno presentate, sempre dal 20 giugno 2022 al 4 luglio 2022, avvalendosi del modello di domanda pubblicato sul sito del MI nella sezione Mobilità e devono essere presentate, secondo le modalità previste dal Codice dell’amministrazione digitale (es. posta elettronica certificata), all’Ufficio scolastico territorialmente competente.

Le istanze di utilizzazione e di assegnazione provvisoria del personale ATA potranno, invece, essere presentate a partire dal 27 giugno 2022 e fino all’11 luglio 2022. Le domande del predetto personale dovranno essere anch’esse presentate utilizzando modello di domanda che sarà reso disponibile nella sezione Mobilità del sito del MI e dovranno essere inviate, secondo le modalità previste dal Codice dell’amministrazione digitale (es. posta elettronica certificata), all’Ufficio scolastico territorialmente competente.