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Napolitano: ritroviamo il senso dell’unità

È un messaggio fortemente sentito quello inviato da Giorgio Napolitano il 17 marzo, nel giorno del 152esimo anniversario dell’unità d’Italia e della prima Giornata dell’Unità nazionale: sia perché si sta avviando verso il tramonto della carica da Capo dello Stato, sia perché le sue parole di assumono una valenza prettamente politica alla vigilia delle consultazioni per la formazione del governo.
“Ritroviamo dunque – questo è il mio augurio – come nelle celebrazioni del Centocinquantenario, orgoglio e fiducia, e ritroviamo il senso dell’unità necessaria. Unità, volontà di riscatto, voglia di fare e stare insieme nell’interesse generale, senza dividerci in fazioni contrapposte su tutto, senza perdere spirito costruttivo e senso di responsabilità”.
Il capo dello Stato ha ricordato le manifestazioni del 2011 per il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia: “In quell’occasione, e lungo molti mesi, si sono svolte in tutto il paese innumerevoli celebrazioni, dalle più solenni sul piano nazionale e anche internazionale, alle più semplici e partecipate nelle scuole, in seno ad associazioni di ogni sorta e nei Comuni, nei centri più piccoli, con vaste e calorose adesioni di giovani e di cittadini”.
“Ebbene – ha aggiunto – è molto importante non dimenticare quel che esse hanno significato: gli italiani si sono mostrati consapevoli di quel che di meglio abbiamo fatto nella nostra storia, e soprattutto di come siamo riusciti a superare momenti difficili e drammatici grazie a un grande sforzo per superare le divisioni tra noi, per unire le nostre energie e volontà. Così superammo le terribili prove della guerra e del dopoguerra, liberandoci dalla dittatura, dandoci con la Repubblica e la Costituzione regole di libertà e democrazia, ricostruendo l’Italia dalle rovine e facendola diventare già 50 anni fa uno dei paesi più sviluppati e moderni in Europa e nel mondo”.
Ha concluso Napolitano: “E’ per ricordare e rivivere tutto questo che il 17 marzo lo celebriamo, e lo celebreremo ogni anno, come Festa dell’Unità d’Italia. Siamo oggi – noi italiani – credo che lo sappiamo bene, di nuovo in un momento difficile e duro, per l’economia che non cresce, per la disoccupazione che aumenta e dilaga tra i giovani, per il Mezzogiorno che resta indietro, per quel che non va nello Stato, nelle istituzioni, nella politica e che va modificato, che richiede, e già da tempo, di essere riformato”.
C’era tanta gente, nonostante il cattivo tempo, in piazza del Quirinale per assistere al cambio della guardia solenne in occasione delle celebrazioni per il 152esimo dell’Unità d’Italia. Alla cerimonia ha assistito anche Napolitano, insieme ai nuovi presidenti di Senato e Camera, Piero Grasso e Laura Boldrini. Subito dopo il presidente della Repubblica si è recato a Piazza Venezia, per dare il suo omaggio al Milite Ignoto.
Alessandro Giuliani

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