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Nasce il Coordinamento “Scuole statali bilanci in rosso”

Parte da Modena l’idea di dare vita ad un vero e proprio coordinamento nazionale “Scuole statali, bilanci in rosso”,  con lo scopo – spiegano i promotori – di “fare informazione sfruttando tutti i mezzi che la rete mette disposizione”
Per il momento il coordinamento si è registrato su Facebook, ma i progetti sono ambiziosi; d’altronde il problema che il coordinamento solleva non è solo di portata locale. Spiegano i promotori: “I bilanci delle scuole sono in rosso non solo per i tagli indiscriminati dei già miseri fondi a disposizione, ma anche per quei fondi promessi e mai arrivati e che, anno per anno dal 2003 in avanti ammontano, già a cifre non più sostenibili per ogni singola scuola”.
I dati  forniti dai promotori confermano la drammaticità della situazione: le scuole modenesi aspettano dal Ministero qualcosa come 19 milioni di euro, nella regione Emilia Romagna si parla di più di 90 milioni. 
“Tutto questo – sottolinea il coordinamento “Bilanci in rosso” – mentre vanno aumentando le richieste di contributi volontari alle famiglie che stanno diventando una vera e propria tassazione aggiuntiva: nelle scuole superiori modenesi i contributi volontari per ciascun allievo ammontano mediamente intorno ai 90 euro e possono arrivare fino a 150-200 euro. Si tratta di fondi quasi mai specificamente rendicontati e che invece che arricchire l’offerta formativa servono alla sopravvivenza quotidiana e spesso usati come fondo cassa per pagare gli stipendi di competenza della scuola (supplenti ed esami di stato) visto che quelli promessi dallo stato non arrivano”.
C’è da dire che nonostante la gravità della situazione le iniziative di carattere nazionale sono molto modeste. 
Manca, per esempio, una presa di posizione unitaria delle diverse organizzazioni sindacali e persino all’interno della stessa Flc sembra aprirsi qualche crepa. 
In un documento con cui il sindacato di Pantaleo formula una serie di proposte operative alle scuole si legge per esempio: “Se il Miur vuole arrivare alla radiazione dei residui attivi questo deve avvenire necessariamente attraverso un percorso trasparente, condiviso con le singole scuole e che tenga conto della loro reale situazione finanziaria”. 
La formulazione sembra lasciare aperta la porta ad una soluzione che metterebbe letteralmente in ginocchio soprattutto le scuole del primo ciclo: una qualunque forma di radiazione dei residui attivi determinerebbe dall’oggi al domani la cancellazione di ogni forma di risparmio che in questi anni le scuole sono riuscite a realizzare, ricorrendo anche ai contributi delle famiglie. 
L’iniziativa modenese non fa riferimento a questa o quella sigla sindacale ma nasce dal Coordinamento dei presidenti dei consigli di istituto e dei Comitati dei genitori della provincia.

Reginaldo Palermo

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