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Nasce Meta, il nuovo Facebook di Zuckerberg

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Mark Zuckerberg, il creatore di Facebook, attraverso cui ha realizzato milioni di dollari, annuncia il cambio di nome del gigantesco portale: si chiamerà  “Meta”, che sta per Metaverso e che deriva dal greco col significato di  dopo, al di là“.

  “Siamo all’inizio del prossimo capitolo di internet e del prossimo capitolo della nostra società”, così Zuckerberg annunciando alla stampa il cambio di nome. “In questo momento, il nostro brand è così strettamente legato a un prodotto che non può assolutamente rappresentare tutto ciò che stiamo facendo oggi, figuriamoci in futuro”.

Dal 1° dicembre inoltre sarà scambiata alla borsa newyorchese di  Wall Street, mentre Meta dovrebbe superare la realtà di Facebook che include Instagram, Messenger, Quest VR, la piattaforma Horizon VR e altro.

Nei progetti di Zuckerberg il nuovo portale si configurerà per raggiungere oltre un miliardo di persone nel prossimo decennio, con la reale possibilità di creare nello stesso tempo oltre 10 mila posti di lavoro in Europa.

Ma cosa cambia con Meta? Intanto il logo che è azzurro, come quello di Facebook,  e poi vorrebbe richiamare il simbolo dell’infinito.

Sarà un luogo dove la gente potrà interagire, lavorare e creare prodotti e contenuti in un nuovo ecosistema. Un “ambiente virtuale” in cui entrare e uscire senza limitarsi a fissare uno schermo. Una sorta di Internet in tre dimensioni, dove incontrarsi, giocare, lavorare e fare acquisti sotto forma di avatar in grado di riprodurre espressioni facciali e linguaggio del corpo e con l’ausilio di visori per la realtà virtuale, occhiali per la realtà aumentata e applicazioni mirate. 

“Nel corso del tempo, – ha detto Zuckerberg – spero che saremo visti come un’azienda del metaverso e voglio che il nostro lavoro e la nostra identità siano ancorati a ciò che stiamo costruendo”.

Per Zuckerberg “il metaverso sarà il successore di Internet mobile. Saremo in grado di sentirci presenti – come se fossimo proprio lì con le persone, non importa quanto siamo distanti. Saremo in grado di esprimerci in nuovi modi gioiosi e completamente immersivi”.