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Negli Usa i preparativi di guerra passano anche dalle scuole

Con l’entrata in vigore, negli Stati Uniti, della nuova legge federale, i militari americani sono autorizzati ad entrare nelle scuole superiori per arruolare gli studenti. Le Autorità scolastiche devono inoltre consegnare le liste e i numeri di telefono degli iscritti per i relativi colloqui.
E alle scuole che non collaborano, il Governo Bush ha previsto il taglio dei finanziamenti.
Le Forze armate spiegano, dal canto loro, che, poiché non esiste obbligo di servizio di leva per i giovani, e tutti i militari sono volontari di carriera, l’unico modo per far reclute è incontrare gli studenti e far loro conoscere le opportunità di "lavoro" che esercito marina e aviazione riservano. Ogni anno sono arruolati per la carriera 210.000 giovani; altri 150.000 firmano come riserve nella Guardia nazionale.
Le Autorità scolastiche rispondono in vario modo. Alcune collaborano pienamente con le Forze armate, altre cercano, pur nel rispetto della legge, di difendere la privacy di studenti e famiglie, fornendo le liste di nominativi dopo aver ottenuto il silenzio-assenso degli interessati.
Le perplessità, nell’ambito scolastico sono notevoli: è la prima volta, infatti, che la scuola è chiamata a cedere liste di nomi di suoi studenti. Ma soprattutto, il piano di reclutamento di studenti, con la inevitabile interruzione degli studi, confligge con un’altra legge federale, introdotta dallo stesso Bush, dall’ambizioso titolo "No child left behind", letteralmente: nessun ragazzo lasciato dietro.

Giorgio Veneziani

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