Home Alunni Niente gita per gli alunni… vivaci: ma è giusto?

Niente gita per gli alunni… vivaci: ma è giusto?

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I genitori di un gruppo di ragazzi che frequentano la scuola media di Turisano, nel Salento, non ci stanno: «la decisione di non far partecipare alcuni alunni di terza media al viaggio di istruzione a Napoli in programma per il mese di aprile deriva dal fatto che sono vivaci e il loro voto in condotta è basso». Una decisione che, secondo i genitori, non è corretta perché «non rispetta la Costituzione. Ricordiamo che la nostra Carta Costituzionale prevede che la scuola sia aperta a tutti e che l’istruzione inferiore sia obbligatoria e gratuita. Anche i viaggi di istruzione, lo dice il loro stesso nome, rientrano nelle attività didattiche offerte dalla scuola. Proprio per questo motivo devono essere aperti a tutti».

 

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Il regolamento della scuola, sottolinea La Gazzetta del Mezzogiorno che riporta la protesta dei genitori, prevede che «nessun alunno, salvo i casi di comportamento scorretto, dovrà essere escluso dalle visite e dai viaggi d’istruzione per ragioni di carattere economico». Ma proprio la clausola «salvo i casi di comportamento scorretto», per i genitori, «va contro il diritto degli alunni a prendere parte a tutte le attività organizzate dalla scuola. Se ci sono dei ragazzi più vivaci degli altri, la scuola deve essere in grado di garantire anche a loro la partecipazione alle attività. A nessuno è venuto in mente che esclusioni del genere possono causare forti dispiaceri nei ragazzi, soprattutto in quelli più sensibili?». La soluzione prospettata dalla scuola, continua un genitore, «è quella di far partecipare al viaggio anche i genitori di questi alunni, con enormi problemi sia dal punto di vista economico, sia da quello logistico. Ho intenzione di avanzare richiesta di accesso agli atti per capire, con carte alla mano, come è maturata questa decisione».

E in effetti il genitore non ha torto. Se sono viaggi di istruzione, come lo sono, e non gite scolastiche, allora significa privare i ragazzi, anche quelli definititi vivaci, di un diritto che è appunto quello all’istruzione. Tranne che si tratti di gite di piacere, di vacanze, di divertimenti con discoteca, e allora cambia aspetto e cambia pure la sua funzione didattica ed educativa.