I lettori ci scrivono

Non diamo alla scuola responsabilità che non ha

Ho letto l’articolo di Gabriele Ferrante su Vito Mancuso “La Scuola istruisce ma non educa” e ne condivido il punto di vista.

Sembra come se la scuola fosse accerchiata da fuoco amico, con prese di posizione e proposte che vogliono scaricarle addosso persino responsabilità morali sul tragico e doloroso omicidio di Giulia, senza però dimenticare tutte le altre “GIULIA” vittime di violenza di genere in questi anni.

Dalla lettura e dall’ascolto delle posizioni di autorevoli personalità della politica e delle Istituzioni, sembra che tutti i comportamenti di discriminazione sociale e di violenza di genere dei nostri giovani debbano risolversi con vecchie e nuove forme di educazione a scuola, quasi fosse un luogo di ricovero al pari di un PPSE (pronto soccorso socio-educativo).

Allora, da padre prima e da docente dopo dico che NON ci sto!!!

Per tanti pseudopedagogisti, dentro la scuola dovremmo ancora di più “educare alle educazioni“.

Nessuno che fa rilevare che FUORI dalla scuola si continua a diseducare su tutto. Fare un elenco di “diseducatori” che diventano cattivi “modelli” per i nostri figli non è affatto difficile…

Chi sta dentro la scuola sa bene quanta la fatica quotidiana nel tenere la barra dritta sui valori e sulle sproloquiate “educazioni” oggi tanto invocate da destra e da sinistra, da espertoni e da comunicatori (dell’ipocrisia?), da saccenti di turno (non ho sentito ancora un noto espertone tuttologo….mi devo preoccupare?)

Venite nelle nostre scuole per rendervi conto del livello di fallimento etico e sociale dei nostri alunni e che lo stesso è determinato prepotentemente dall’ESTERNO della scuola… nelle famiglie, nella TV pubblica e privata, nella rete… nelle Istituzioni.

E la scuola vera, quella sul campo dell’istruzione e della formazione, del disagio, dell’inclusione, delle debolezze e della sofferenza si fa carico dei suoi studenti e delle sue studentesse sapendo bene che è una battaglia impari e certamente dall’esito finale incerto.

Allora, non voglio altre “educazioni” a scuola ma voglio più SOCIETA’ sana ed educata, più RISPETTO per la vita, più SOLIDARIETA’ sociale, più ATTENZIONE da parte delle Istituzioni locali, regionali e nazionali, più INTERESSE per l’unica cellula VIVENTE che faticosamente cerca di costruire gli anticorpi alle moderne barbarie!

In caso contrario continuiamo a subire ipocrite operazioni di distrazione di massa messe in campo dai veri responsabili del degrado sociale e culturale nel quale stiamo rischiando di sprofondare… che certamente non sono a scuola!

Rosolino Cicero

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