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Notte europea dei ricercatori e delle ricercatrici: un’occasione di orientamento per le scuole

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La Notte Europea dei Ricercatori 2023, che si celebrerà in tutta Italia il prossimo 29 settembre, è un’occasione preziosa per l’orientamento in uscita dalla scuola secondaria di secondo grado e per stimolare la riflessione sulle proprie scelte anche a partire dal termine della scuola secondaria di primo grado. Le varie iniziative permetteranno infatti agli studenti e alle studentesse degli istituti scolastici di conoscere in anteprima l’offerta formativa degli atenei e in molti casi, previ accordi tra scuole e atenei, considerare la partecipazione come parte del PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento).

Iniziative per e con le scuole

Numerose le iniziative di raccordo tra scuole e atenei, impossibile citarle tutte.
Ad Olbia e a Sassari gli studenti e le studentesse incontreranno i ricercatori e le ricercatrici il 25 e il 26 settembre prossimi, aspettando la notte della ricerca. A Torino UNIGHT, porta la “Notte” a Torino e nelle cinque città europee di Timisoara, Chambéry, Covilha e Pau; la manifestazione si svolgerà ai Musei Reali e si svilupperà lungo 6 percorsi tematici tra laboratori a cielo aperto, caffè scientifici e giochi per tutte le età. Per coinvolgere il maggior numero di persone, e in particolare studenti e studentesse delle scuole secondarie, tanti musei resteranno aperti fino a mezzanotte come il Museo Egizio, e il Xké?, il laboratorio della curiosità.
A Brescia la mattinata di venerdì 29 settembre è dedicata in particolare ai laboratori per le classi quarte e quinte degli Istituti Superiori, con eventi quali “Progetta e realizza una tua fanzine, workshop della Scuola di Grafica e Comunicazione; “Pelle: fare arte con gli artisti”, workshop delle Scuole di Didattica dell’Arte per i Musei e Arti Visive e “L’audiovisivo come mezzo di espressione, comunicazione per immagini, inclusività. Metodi e applicazioni di processi creativi dall’audiovisivo ai social media” presso il Liceo Scientifico Calini e Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia.

A Roma l’ateneo Unitre porterà la scienza tra i cittadini e i curiosi di ogni età attraverso visite ai laboratori di ricerca, show e mostre, laboratori per i più piccoli, attività interattive, science trip e approfondimenti per i più appassionati.
La manifestazione fa parte del progetto #LEAF, acronimo per “Heal the planet’s future”, cura il futuro del pianeta, organizzato da Frascati Scienza e promosso dalla Commissione Europea.
A Reggio Calabria l’Università Mediterranea, nell’ambito del progetto “SuperScienceMe – ReSearch is your Re-Source”, finanziato dalla Commissione Europea, insieme all’Università della Calabria, l’Università Magna Graecia, l’Università della Basilicata, il CNR e la Regione Calabria, propone iniziative per appassionati di scienza, studenti, famiglie in cerca di un’esperienza educativa.

L’ateneo di Macerata offre numerosissimi eventi formativi e informativi, dal 25 al 29 settembre, che prevedono incontri, conferenze e laboratori, su tematiche di grande attualità, come ChatGPT, la crisi climatica, la diversità e l’inclusione, nell’ambito del progetto SHARPER, vi sarà la sezione Sharper for Kids, con laboratori per bambini e bambine della scuola primaria e della scuola media di primo grado su educazione alimentare, cyberbullismo, parità di genere, sostenibilità ambientale, natura e tecno-logia.

Ranking internazionale

In questi giorni, proprio a ridosso della Notte delle Ricercatrici e dei Ricercatori, stanno uscendo le classifiche internazionali che determinano la posizione degli atenei nel mondo in base a diversi criteri. In una delle più prestigiose analisi, quella Quacquarelli Symonds – QS, condotta tra 688 istituzioni in 42 membri del Consiglio d’Europa, si trovano ai primi posto l’Università di Oxford, il Politecnico di Zurigo e l’Università di Cambridge e l’Italia si posiziona al quarto posto in Europa per numero di università (51), seguita immediatamente dalla Francia (50).
Non va trascurato che le classifiche si basano su criteri del sistema d’istruzione inglese e statunitense, con una visione quindi che male riflette come funzionano le università nel resto del mondo. Inoltre, sono favoriti quegli atenei che hanno costruito una solida reputazione nel tempo, piuttosto che quelli più giovani.