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Occupazione: la Commissione Europea propone norme per concretizzare l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile

Recependo il forte segnale politico lanciato dal Consiglio europeo a sostegno dell’iniziativa della garanzia per la gioventù e di altre misure concepite per affrontare il livello record di disoccupazione giovanile, la Commissione ha messo a punto una proposta concreta per consentire agli Stati membri di cominciare ad utilizzare le risorse disponibili subito dopo l’entrata in vigore del nuovo quadro finanziario 2014-2020.” Queste le dichiarazioni rilasciate da László Andor, Commissario per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione.
L’iniziativa mira in particolare a favorire l’integrazione nel mercato del lavoro di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (Neet) nelle regioni dell’Unione con un tasso di disoccupazione giovanile nel 2012 superiore al 25%.
I fondi destinati all’iniziativa saranno impiegati per rafforzare e accelerare le misure descritte nel ”pacchetto per l’occupazione giovanile” del dicembre 2012, e per finanziare, nelle regioni ammissibili, misure attuattive della “raccomandazione relativa alla garanzia per i giovaniconcordata nell’ambito del Consiglio dei ministri del lavoro e degli affari sociali dell’UE del 28 febbraio (cfr. MEMO/13/152).
Nel quadro della garanzia per la gioventù, gli Stati membri sono invitati ad attuare misure per garantire che i giovani fino all’età di 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente buona di impiego, di formazione continua, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dall’uscita dal ciclo scolastico o dall’inizio del periodo di disoccupazione.
L’iniziativa integrerà eventuali altri progetti nazionali, tra cui quelli che ricevono il sostegno del Fondo sociale europeo (Fse), al fine di istituire o attuare dispositivi di garanzia per i giovani, come la riforma delle istituzioni e dei servizi competenti.
Dei fondi previsti, 3 miliardi di euro proverrebbero da una linea di bilancio specifica per l’occupazione giovanile e almeno altri 3 miliardi dal Fondo sociale europeo. Date le attuali difficoltà di bilancio degli Stati membri dovute alla crisi economica, solo il contributo del Fondo sociale europeo sarebbe da integrare, da parte dagli Stati membri, con un proprio contributo finanziario.
Il progetto va inserito in un contesto in cui è chiaro che i giovani sono stati particolarmente colpiti dalla crisi economica. Nel gennaio 2013 il tasso di disoccupazione giovanile nell’Unione Europea era del 23,6%, più del doppio di quello delle altre fasce di età. Oggi 7,5 milioni di giovani europei, di età compresa tra i 15 e i 24 anni, sono disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (Neet).
Il fenomeno assume caratteristiche particolarmente preoccupati in alcune specifiche zone. Non si tratta, inoltre, di un problema che riguarda solamente le persone direttamente colpite, ma di una minaccia grave per la coesione sociale dell’Unione, che potrebbe avere ripercussioni negative sul potenziale economico e sulla competitività.
Per affrontare i livelli incredibilmente elevati di disoccupazione giovanile, la Commissione ha adottato il 5 dicembre 2012 il pacchetto per l’occupazione giovanile. Esso comprende una proposta di raccomandazione del Consiglio sull’istituzione di una garanzia per i giovani, avvia la seconda fase di consultazione delle parti sociali su un “quadro di qualità per i tirocini, annuncia un’alleanza europea per l’apprendistato e illustra i modi per ridurre gli ostacoli alla mobilità giovanile.
La creazione di posti di lavoro per i giovani è un obiettivo chiave della politica di coesione perseguito sia dal Fondo europeo di sviluppo regionale che dal Fondo sociale europeo. Il Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013 ha deciso di muovere un ulteriore passo in avanti.
 
Redazione

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