Oggi, 2 ottobre, è la festa dei nonni e molte scuole in Italia stanno dedicando eventi e inviti a questa fetta della nostra società, ma anche secondo alcuni una “categoria sociologica”, che continua ad acquistare un ruolo sempre più importante e fondamentale nelle famiglie.
Quanti nonni ogni giorno accompagnano i nipoti a scuola e quanti all’uscita sono lì davanti in trepidante attesa che tutto ai loro nipoti sia andato bene.
Ma non solo questo: spesso fanno anche i babysitter, i badanti dei nipotini per lasciare che i figli abbiano una serata di libertà.
Nonni, nonni, senza di loro che ne sarebbe della famiglia? E soprattutto che ne sarebbe di questo Stato che, nascondendolo, risparmia sulla loro pelle decine di milioni di euro?
In realtà questa data vale solo per l’Italia ed è collegata al fatto che in questo giorno la Chiesa Cattolica celebra gli “Angeli custodi”. Nel nostro Paese la festa è stata istituita con una legge, la n.159 del 31 luglio 2005.
La storia però vuole che i primi a istituzionalizzarla siano stati gli Usa, nel 1978, su proposta di una donna, casalinga con quindici figli, quarantatré nipoti e quindi pronipoti. Negli anni successivi molte altre nazioni l’hanno introdotta, ma non necessariamente nello stesso giorno adottato negli Stati Uniti (la prima domenica di settembre all’indomani del Labor Day).
In linea di massima, la celebrazione in giro per il mondo è fissata nel bimestre settembre-ottobre.
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