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Organici di fatto: ancora tagli

La circolare ministeriale per l’adeguamento degli organici alla situazione di fatto è ormai quasi pronta per la firma.
Nei giorni scorsi i tecnici del Ministero ne hanno presentato una prima bozza ai sindacati, per il giorno 6 è in programma una seconda riunione, dopo di che il provvedimento verrà emanato anche se i sindacati hanno già fatto sapere di essere nettamente contrari su quasi tutto.
Il dato più negativo di tutti riguarda il fatto che le “promesse” fatte dal Ministero al momento della definizione degli organici di diritto difficilmente saranno mantenute: come si ricorderà i tagli previsti dalla legge finanziaria (42mila docenti in meno) erano stati diluiti, 37mila con l’organico di diritto e 5 mila con l’organico di fatto; in realtà molti speravano che questa seconda fetta potesse essere annullata (non è chiaro però come e perché, visto che il Governo non ha mai assunto nessun impegno a modificare le norme finanziarie).
Nel corso dell’incontro svoltosi il 2 luglio il Ministero ha ribadito che gli obiettivi fissati dalla legge devono essere assolutamente raggiunti; in caso contrario scatterebbe la clausola di salvaguardia e cioè i mancati risparmi verrebbero comunque fatti tagliando ulteriormente i trasferimenti alle scuole (non si capisce in che modo, dal momento che per il 2009 il contributo per alle scuole per le spese di funzionamento è stato già azzerato !)
Molte le difficoltà che non si ancora come potranno essere affrontate e superate.
Intanto c’è il problema della copertura del tempo scuola, comprensivo della mensa, nelle classi di scuola primaria in cui sono previsti rientri pomeridiani.
Inoltre, la bozza di circolare non prevede neppure un posto aggiuntivo per la scuola dell’infanzia: in molte città continueranno così ad esserci le liste d’attesa e chi non troverà il posto nella scuola statale sarà costretto a rivolgersi al sistema paritario.
Ma il problema maggiore riguarderà certamente i tagli del personale ata e in particolare quelli riguardanti i collaboratori scolastici.
Nei circoli didattici e negli istituti comprensivi il numero dei collaboratori potrebbe persino non bastare per tenere aperte tutte le scuole (soprattutto nelle realtà più “frantumate” non mancano istituzioni scolastiche con 15-18 plessi).
Ormai, però, i giochi sembrano fatti e nei prossimi giorni – quando si conoscerà il testo della circolare – le scuole dovranno mettersi al lavoro per riorganizzare il proprio funzionamento per il prossimo anno.

Reginaldo Palermo

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