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Orientamento, Valditara: “La scuola al momento non offre qualifiche adeguate. Aprire al mondo dell’impresa”

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Oggi, 17 maggio, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto agli Stadi Generali dell’Orientamento presso lo Stadio Benito Stirpe di Frosinone. Come scrive Il Sole24Ore l’obiettivo dell’evento è festeggiare l’Anno Europeo delle Competenze e accompagnare i giovani verso una scelta consapevole sul loro futuro con un orientamento “di squadra” che coinvolge scuole, ITS, università, imprese, istituzioni territoriali e nazionali. Tra testimonianze, sport, musica, spettacolo, incontri di approfondimento e di laboratorio.

Hanno partecipato studenti di scuole di ogni ordine e grado – compresi i bambini delle scuole elementari finalisti del progetto “Eureka! Funziona!” – e c’è stata l’occasione per convocare la prima Nazionale Italiana degli ITS Academy. Ecco le parole del capo del dicastero di Viale Trastevere, rivolte agli studenti:

“Ragazzi, io vedo in voi il sorriso, i sogni, le aspirazioni che hanno avuto i miei figli quando frequentavano le scuole elementari, le scuole medie, le scuole superiori. Quindi io cerco ogni giorno di immedesimarmi nei sogni, nelle aspettative dei ragazzi del nostro Paese. Perché questa scuola sia capace di darvi un futuro occorre che questa scuola sia una scuola veramente rivoluzionaria, cioè una scuola che sia capace di mettere insieme le vostre aspirazioni, i vostri sogni, i vostri talenti, con quello del mondo del lavoro offre, perché voi dovete realizzarvi nella vita, perché voi avete una vita splendida davanti. Voi dovete avere un futuro meraviglioso. Allora per far sì che tutto questo sia realtà, ecco perché la scuola del merito. Cosa vuol dire merito? Vuol dire valorizzare i talenti, ogni ragazzo ha dei talenti, ognuno di voi ha un’intelligenza. Io non credo che ci sia un’intelligenza unica, come credeva la scuola del ‘900. Voi tutti avete tante, diverse, bellissime intelligenze e la scuola deve tirare fuori le vostre capacità, le vostre abilità. Da qui la riforma del tutor, della personalizzazione, dell’educazione, della formazione. Da qui la grande sfida che noi abbiamo voluto lanciare al mondo della scuola, ma soprattutto dobbiamo far sì che i vostri talenti, i vostri sogni, le vostre abilità vengano messe in collegamento con quello che l’impresa offre, che il mondo del lavoro offre, che il territorio offre. E allora far sì che le famiglie, le vostre famiglie, i vostri genitori e voi stessi siate informati, perché vi do un dato drammatico: un milione e 200 mila posti di lavoro ogni anno vengono disattesi perché la scuola, in questo momento, non è in grado di offrire qualifiche adeguate”.

Troppi posti di lavoro sprecati

“Ragazzi ma sapete cosa vuol dire? Vuol dire che molti di voi rischiano di non trovare un’occupazione, perché questa scuola non è in grado di offrire qualifiche adeguate. E allora la grande sfida è la sfida di orientare, personalizzare e soprattutto di riformare. Noi inizieremo da una grande riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che è il cuore del sistema produttivo, è il cuore del sistema produttivo far diventare una scuola di serie A, non una scuola che mi risulta come spesso è considerata sino ad ora. E per far sì che ci sia una grande riforma dell’istruzione tecnico-professionale, noi dobbiamo anche consentire di realizzare specializzazioni, di costruire specializzazioni che oggi non ci siano. E noi li andiamo a prendere questi insegnanti che oggi non hanno la specializzazione, li andiamo a prendere dal mondo dell’impresa, dal mondo delle professioni. Dobbiamo aprire la scuola al mondo dell’impresa. Io sono tornato – diceva giustamente il conduttore – da Tokyo, da Toyama, dove c’è stato il vertice del G7: tutti d’accordo sul fatto che il collegamento fra scuola e impresa è fondamentale. Noi dobbiamo costruire una scuola che sia capace di capire dove deve andare il mondo della formazione, che sia capace di offrire opportunità. Guardiamo al futuro ragazzi, non guardiamo indietro”.