Orlando e i ripensamenti sulla riforma targata Pd: assunzioni, nuova mobilità, più soldi

Andrea Orlando, candidato alla segreteria del Pd, promette cambiamenti alla Legge 107/2015.

Lo fa a poche ore dall’elezione che porta a capo del Partito, le cosiddette primarie. Ma, soprattutto, le dichiarazioni arrivano a decreti legislativi ormai approvati, visto che manca solo la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Per fare delle modifiche, Orlando punta allora, presumibilmente, alla prossima Legge di Stabilità. Anche se, francamente, appare un po’ semplicistico pensare di cambiare una Legge con delle disposizioni finalizzate principalmente a far quadrare i conti dello Stato.

“Con i deputati che mi sostengono – dichiara l’attuale ministro della Giustizia – stiamo lavorando a più emendamenti alla Manovra che prevedano da un lato un Piano nazionale e dall’altro un Potenziamento assunzionale per le maestre dell’Infanzia presenti nella Gae, un rimedio agli errori dell’algoritmo per riportare vicino casa i docenti ingiustamente penalizzati, penso a quelli della fase B”.

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E ancora: tra le modifiche auspicate dall’attuale guardasigilli, c’è anche “un percorso che valorizzi ulteriormente l’esperienza di quelle migliaia di precari di seconda fascia che contribuiscono ancora oggi in maniera determinante al funzionamento del nostro sistema di istruzione”. Anche se, per la verità, un percorso analogo sarebbe già previsto dal decreto legislativo sulla nuova formazione per l’insegnamento.

“Il mio impegno da segretario sarà quello di prevedere ulteriori investimenti nella scuola pubblica e l’eliminazione di storture ed errori contenuti nella Buona Scuola”, conclude Orlando.

È inevitabile ricordare che solo negli ultimi giorni, il ministro Andrea Orlando ha virato sulla riforma della scuola. Una tempistica che non appare proprio casuale…

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