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Pandemia e scuole chiuse hanno fatto decuplicare i disturbi comportamentali di bambini e ragazzi

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Nella giornata del 18 maggio scuola e scienza medica si sono confrontate nel corso di una diretta streaming promossa dalla Cisl Scuola.
A parlare delle implicazioni che l’emergenza pandemica ha avuto per il mondo della scuola sono stati la segretaria generale Maddalena Gissi e Alberto Villani, medico presso l’Ospedale Bambin Gesù di Roma e presidente della Società Italiana di Pediatria.

Su un punto c’è stato assoluto accordo: la privazione della scuola ha rappresentato uno degli effetti collaterali più devastanti per la fascia di popolazione in età scolare.
Il dottor Villani ha però fornito alcuni dati importanti: la fascia di popolazione in età scolare è stata toccata in modo del tutto marginale da esiti letali (meno di 30 decessi su oltre 120.000, e quasi tutti associati a fragilità pregresse), i casi per i quali si è dovuto ricorrere a cure intensive (tutti positivamente risolti) sono stati molto contenuti.
Al contrario si è assistito in questi mesi ad un incremento vertiginoso delle patologie di natura neuro psichiatrica, a partire dai disturbi del comportamento alimentare (cresciuti di otto – nove volte rispetto al consueto nel solo Istituto del Bambino Gesù di Roma) fino ad arrivare ai tentativi di suicidio.
Una ricerca condotta a livello nazionale – ha aggiunto Villani – ha evidenzia come l’incremento di incidenza di tali patologie sia stimabile tra il 400% e il 2000%.

“Presentando poi i dati di una ricerca condotta su due istituti di Roma, il dott. Villani – segnala Cisl Scuola in un proprio comunicato – ha sottolineato come questi confermino l’alto grado di sicurezza degli ambienti scolastici, del resto facilmente presumibile considerato che si tratta di un luogo sotto costante controllo del rispetto delle regole di comportamento”.

Nel corso dell’incontro il presidente della Società Italiana di Pediatria ha anche reso noto di aver consegnato a Mario Draghi una lettera nella quale si rimarca la necessità di un deciso incremento del volume di investimenti sulla scuola.
“L’emergenza pandemica – ha detto ancora Villani – evidenzia la necessità di ampliare tempi e spazi della scuola, a vantaggio soprattutto delle aree di maggior fragilità sociale, dando risposte alle crescenti situazioni di solitudine legate a un trend demografico in cui aumentano i figli unici, realizzando obiettivi di equità e al tempo stesso con un ritorno enorme in termini di contenimento dei costi per il recupero di nocività sociali di vario genere (fumo, alcool, droghe, ludopatie e dipendenze varie)”.

L’incontro si è concluso con un appello condiviso “a non lasciar cadere l’opportunità di mettere in pratica, col Piano Scuola Estate, l’idea di un patto educativo tra tutte le parti di società che in questo senso intendono impegnarsi e mettersi insieme”.

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