Pedagogia dell’umiliazione o della responsabilità? È polemica sulle parole del ministro Valditara

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Con Aluisi Tosolini commentiamo le parole del ministro Valditara sulla necessità che gli studenti che commettono errori seguano un percorso riparativo nei confronti della comunità senza escludere anche l’”umiliazione” che – secondo il Ministro – avrebbe un valore altamente formativo.

Le parole del ministro stanno provocando una vera e propria onda mediatica, passando da social in social. “Valditara ignora completamente le neuroscienze. E’ pericoloso. Questo tizio è convinto che le punizioni siano ‘educazione’”, “sembra che odi gli studenti”, “insegni a tuo figlio la considerazione in ogni occasione della dignità propria ed altrui. Poi arriva qualcuno e sostiene che l’umiliazione aiuta a crescere”, questi sono solo alcuni dei commenti di utenti di Twitter che hanno commentato le parole del ministro.

“L’umiliazione pubblica degli studenti per ‘educarli’. A proposito di merito: ma Valditara ha mai letto un qualsivoglia studio di psicologia e pedagogia? Sembra incredibile. E in effetti è incredibile che, dopo una simile sparata, possa ancora essere Ministro dell’Istruzione”, ha scritto Marco Furfaro, deputato del Pd.

“Se uno, come Valditara, è convinto che ‘L’umiliazione è un fattore di crescita dello studente’, non è adatto a fare il ministro dell’Istruzione in un Paese civile, ed ogni azione di ostacolo alle sue politiche sarà benvenuta. L’autodifesa dall’idiozia è un dovere civile”, ha fatto eco il giornalista Alessandro Robecchi.

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