Pensionamento e previdenza

Pensioni, M5S e Lega vogliono abolire la Fornero. L’Inps si oppone: costerebbe troppo

Chi ha il coraggio di toccare la Legge Fornero? Lo chiede il presidente dell’Inps Tito Boeri, in un videomessaggio in occasione di Nobilita, festival della cultura del lavoro a Bologna, rispondendo ad un quesito sull’abolizione della contestatissima ultima riforma delle pensioni che ha innalzato progressivamente i “tetti” di età e di contributi per lasciare il lavoro.

“Ormai sono passati sette anni da quella riforma, adesso la situazione si è normalizzata: tornare indietro, alla fase precedente, costerebbe tantissimo”, ha detto Boeri, mettendo così le mani avanti. E smorzando, soprattutto, le speranze di tanti lavoratori, anche della Scuola, che votando M5S e Lega speravano nella cancellazione.

Un “lusso” difficile da potersi permettere

A distanza di quasi tre settimane dalle elezioni politiche, il presidente dell’Inps risponde in modo più o meno diretto ai vari candidati premier che hanno promesso di ridurre l’accesso pensionistico, qualora sarebbero arrivati al Governo: in particolare, sia Luigi Di Maio (M5S), sia Matteo Salvini (Lega Nord), sia un’ala del Partito democratico, si sono detti d’accordo nel ridurre drasticamente l’età pensionabile, fino a 61 anni. Con la Lega che ha chiesto anche di trovare 100 come un’equa quota (formata da età anagrafica e contributi versati).

Occhio al debito pensionistico aggiuntivo

“Quello che ha proposto la Lega – ha replicato Boeri – cioè tornare a quota 100, quindi la somma dei requisiti anagrafici e contributivi, oppure di permettere il pensionamento con 41 anni di contributi, quindi senza ripristinare le finestre, ecco: questo costerebbe, secondo i nostri calcoli, circa 90 miliardi in termini di debito pensionistico aggiuntivo”.

Nei giorni scorsi aveva parlare di 70 miliardi di euro necessari per coprire un’eventuale controriforma delle pensioni, quindi una somma non molto distante da quella indicata da Boeri, era stato il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo. Comunque sia, si tratterebbe di una cifra altissima, che, francamente, nessun capo del Governo potrebbe permettersi di avallare.

La legge Fornero serviva

Il numero uno dell’Inps, quindi, si oppone a qualsiasi schema di revisione dell’attuale assetto pensionistico italiano: “Partire abolendo leggi che sono state introdotte nel passato recente – ha aggiunto Boeri – mi sembra un inizio un po’ paradossale di una nuova era. La Legge Fornero è stata introdotta in un momento drammatico per il Paese, è stata fin troppo draconiana: ha elevato l’età pensionabile in modo drastico e ha creato, nell’immediato, forti scompensi anche al mercato del lavoro perché era una fase di recessione”, ha concluso il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale.

Alessandro Giuliani

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