Home I lettori ci scrivono Perché l’ora di religione a scuola?

Perché l’ora di religione a scuola?

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Contrariamente all’opinione di molti, l’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) non è una forma di catechismo a scuola rivolto ai credenti cattolici.

I valori di uguaglianza, i diritti fondamentali, il principio di solidarietà verso il prossimo e gli indifesi, la protezione del malato, il concetto di famiglia, del lavoro, che oggi ci sembrano scontati, sono stati attinti dal cristianesimo.

Il cristianesimo ha dato un così grande contributo per la civilizzazione della società occidentale che ne costituisce la sua identità più profonda, motivo per il quale esso è fondamentale per interpretare la storia e consolidare l’identità del popolo italiano.

Da qui non solo si evince l’importanza per credenti e non credenti di approfondire le radici cristiane che hanno segnato in maniera profonda la cultura e la storia d’Italia e d’Europa, ma addirittura se ne evidenzia la necessità per gli immigrati che, per ben integrarsi nel territorio, hanno bisogno di approfondire le tradizioni del popolo che lo ospita, i valori delle festività di origine religiosa, della parità dei sessi, dell’uguaglianza di tutte le persone, valori che il cattolicesimo ha veicolato lungo le generazioni fino ai giorni nostri.

Per l’italiano, comprendere il senso dei costumi peculiari di culture differenti (ad esempio il velo delle donne musulmane), allarga lo sguardo al mondo dell’altro. Solo conoscendo le religioni e le diverse culture caratterizzate da esse, si può porre un dialogo veramente efficace e produttivo. Tra religione e cultura infatti vi è un nesso inscindibile. Ma c’è di più…

Il sentimento religioso ha determinato l’agire umano nella storia. L’arte, la letteratura, i costumi, la scienza, l’architettura sono permeati di cattolicesimo. Come non citare la grandiosa opera della “Divina Commedia” di Dante, “I Promessi Sposi” di Manzoni.

Le grandissime opere artistiche de “la Cappella degli Scrovegni” di Giotto, “La chiamata di Levi” di Caravaggio, “Il David” e “la Pietà” di Michelangelo, “la Cappella Sistina”, l’architettura della Certosa di Pavia o del Duomo di Milano, simbolo della Città.

Sono solo pochi esempi delle meraviglie che ci circondano e che costituiscono l’inestimabile patrimonio culturale che accomuna tutti. Tutte queste cose sono state realizzate per ragioni spirituali, sono intrise di fede e per apprezzarle nella loro interezza è necessario scorgere i moti dell’anima che le hanno ispirate.

L’analfabetismo religioso preclude la capacità di comprendere, lasciarsi affascinare ed estasiare dalle meraviglie ereditate.

E’ necessario capire il contesto storico, i sentimenti religiosi popolari, respirare la spiritualità che avvertiva l’artista, l’architetto, il poeta… per guardare ed interpretare sotto una luce nuova che non cessa mai di suscitare stupore.

Ecco perché l’ora di religione è il contesto che meglio favorisce l’unità dei saperi ed è per tutti, credenti, non credenti, italiani e immigrati di ogni religione e cultura.

 

Vincenzo Galdi