![[cover Sito] Docenti (30)](https://www.tecnicadellascuola.it/wp-content/uploads/2024/05/cover-sito-Docenti-30-300x194.jpg)
Sui percorsi abilitanti si registra un’importante riunione tra Ministeri e sindacati, svoltasi nella giornata di venerdì 24 gennaio. Delle novità abbiamo parlato nel corso della diretta della Tecnica risponde live di ieri con Manuela Pascarella del Centro Nazionale Flc Cgil:
“All’incontro c’erano rappresentanti dei due ministeri (Istruzione e Università) che ci hanno dato le ultime notizie quindi un’informativa sull’avvio dei percorsi abilitanti dell’anno accademico 2024-2025. Siamo partiti intanto da un confronto che riguarda i vincitori del concorso Pnrr 1 che sono in attesa di conseguire l’abilitazione che per loro è indispensabile per poi ottenere dal primo settembre dell’anno prossimo l’immissione in ruolo definitiva e parliamo di circa 133.000 docenti che nella scuola secondaria hanno partecipato al concorso anche se ancora privi dell’abilitazione quindi con la laurea più 24 cfu oppure col diploma di ITP, oppure ancora con i 3 anni di servizio e che adesso devono conseguire l’abilitazione”.
“C’è stato assicurato che l’avvio dei corsi è imminente, hanno dovuto aspettare i due ministeri che si completassero le immissioni in ruolo che si sono concluse a dicembre e quindi hanno fatto la ricognizione dei numeri di coloro che sono entrati in ruolo da questo concorso e sono ancora privi dell’abilitazione, quindi hanno definito questo numero dei 133.000 e hanno organizzato e chiesto alle università alle istituzioni AFAM un’offerta formativa che fosse in grado di attivare i corsi nelle regioni dove queste persone sono entrate in ruolo perché ovviamente parliamo di docenti che devono espletare il percorso abilitante ma devono essere messi in condizioni di farlo nella propria regione. Su questo punto abbiamo molto insistito come sindacati e ci sono state date rassicurazione sul fatto che praticamente per quasi tutte le classi di concorso l’offerta formativa è articolata effettivamente nella regione dove il docente è di ruolo, ci sono poche centinaia di situazioni nelle quali questo non è stato possibile e che hanno trovato una soluzione, cioè faranno fare delle convenzioni agli atenei presenti nella regione d’immissione in ruolo del docente con università ubicate fuori regione che però attivano quel corso per quella classe di concorso e avviene per alcune classi di concorso del profilo Itp o comunque per classi di concorso che di solito hanno un numero molto esiguo di posti”.
“Quindi grazie a queste convenzioni tra diversi atenei e istituzioni AFAM riusciranno a garantire che le persone che sono vincitrici di concorso possano espletare il corso abilitante nella regione nella quale sono entrati senza doversi spostare, poi gli atenei in convenzione organizzeranno le modalità per gestire questa situazione, per il resto l’offerta formativa dei corsi abilitanti sarà imponente perché ci hanno parlato dell’attivazione complessiva di 75.000 posti a cui ovviamente si aggiungono questi 133.000 dei vincitori di concorso (ricordiamo che i vincitori di concorso entrano di diritto quindi per loro l’accesso è garantito), per tutti gli altri stante l’offerta formativa come l’altra volta si presenterà la domanda di iscrizione nell’ateneo prescelto e poi verrà predisposta la graduatoria, ovviamente più è ampia l’offerta formativa, l’anno scorso erano 51.000 i posti, siamo passati a 75.000 quindi molti di più e più ovviamente le chance di entrare e potere conseguire l’abilitazione sono ovviamente alte”.
“Sui tempi non ci hanno dato un termine preciso, però stanno lavorando per fare le cose nel modo più celere possibile. Abbiamo raccomandato un punto cioè che i corsi si concludano entro giugno in modo da garantire la spendibilità dell’abilitazione anche per i precari o per tutti quelli che sono interessati entro il 30 giugno anche ai fini dell’iscrizione negli elenchi aggiuntivi delle GPS, confermata la riserva del 45% dei posti dei corsi abilitanti a favore dei precari con 3 anni di servizio, quindi questo è sicuramente un altro elemento importante da dare come informazione e forte diciamo criticità che abbiamo rappresentato è stato il tema della compatibilità tra l’insegnamento e la frequenza del corso perché sappiamo che questi corsi partono tardi rispetto all’avvio dell’anno scolastico quindi per il futuro abbiamo chiesto che ci sia un riallineamento tra corsi abilitanti e anno scolastico”.
“Questo ovviamente ostacola l’accesso alle 150 ore del diritto allo studio o comunque rende più compressi i tempi di tutte le attività formative e didattiche che devono essere seguite, il tirocinio quindi rende tutto più complicato e più complesso per cui ci siamo raccomandati di veicolare alle università e alle scuole rispettivamente per le diverse competenze l’indicazione di agevolare chi sta lavorando nella frequenza dei corsi, quindi organizzazione di orari tirocini qualsiasi cosa che possa favorire la frequenza pur nelle difficoltà che sono oggettive”.
“Questo è un punto che abbiamo sottolineato perché insieme ai costi molto alti dei corsi abilitanti, per noi è importante mettere chi lavora nella scuola nella condizione di frequentare i corsi ma con tempi più distesi. Ecco quindi per i futuri corsi è un impegno che abbiamo strappato al Ministero soprattutto dell’università, di riallineare anno scolastico con anno di formazione abilitante”.