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Percorsi abilitanti, tutto su requisiti e selezione dei docenti che svolgeranno il ruolo di tutor: pubblicato decreto – PDF

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Nella Gazzetta Ufficiale di ieri, 14 febbraio, è stato pubblicato il decreto 28 dicembre 2023, in merito alla “Disciplina per la determinazione del contingente del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado necessario per lo svolgimento dei compiti tutoriali, e criteri per la selezione degli aspiranti a tali compiti, in attuazione dell’articolo 2-bis, comma 7 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59”.

Il decreto definisce:
a) i criteri e le modalita’ di determinazione annuale del contingente del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado da utilizzare per lo svolgimento dei compiti di tutor coordinatore previsto nel percorso universitario e accademico di formazione iniziale e abilitazione all’insegnamento per le scuole secondarie;
b) i criteri di selezione dei docenti che aspirano alle funzioni di tutor coordinatore presso i centri e di tutor dei tirocinanti nelle istituzioni scolastiche.

Il ruolo del tutor ha durata quadriennale

Entro il 31 maggio di ciascun anno, sulla base dei posti disponibili per la frequenza del percorso universitario e accademico di formazione iniziale e abilitazione all’insegnamento per le scuole secondarie, tenuto conto dell’offerta formativa attivata su base regionale, è stabilito con apposito decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’università e della ricerca e con il Ministro dell’economia e delle finanze, il contingente, suddiviso tra gli uffici scolastici regionali (di seguito, USR), del personale docente delle istituzioni scolastiche statali da collocare in posizione di esonero o semiesonero fino al massimo del 50% dall’insegnamento per lo svolgimento dell’incarico di tutor coordinatore.

L’utilizzazione dei tutor coordinatori ha durata massima quadriennale.

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Percorsi abilitanti, decreti in via di pubblicazione

“La pubblicazione dei decreti era necessaria, sarà poi necessario vedere i bandi dove poi saranno definite le modalità di accesso ed eventualmente di selezione”, questo quanto ha ricordato Manuela Calza, della segreteria nazionale della Flc Cgil, nel corso della diretta della Tecnica della Scuola dello scorso 13 febbraio.

“Risulta necessario vedere terminati questi corsi abilitanti in vista del prossimo concorso del prossimo autunno. Al momento si parla di 47mila posti. Ricordiamo che ai percorsi da 60 CFU possono iscriversi anche gli studenti universitari iscritti ad una laurea magistrale con almeno 180 CFU. Siamo in attesa di conoscere nel dettaglio i numeri per capire quali saranno i bisogni di applicare una procedura selettiva nel caso in cui ci fosse una richiesta di partecipanti superiore rispetto all’offerta formativa. Per quanto riguarda i corsi 30 CFU per il personale abilitato e specializzato è previsto dalla norma che i corsi saranno online in modalità sincrona”, ha aggiunto la sindacalista.

“La ministra Bernini ha terminato di firmare i decreti, si tratta di un decreto per ogni ente che svolgerà i percorsi. Sappiamo che non c’è un numero chiuso per quanto riguarda i 30 CFU. Ricordiamo che ci sono dei costi massimi oltre i quali le università non potranno andare: 2500 euro per i corsi da 60 CFU e di 2000 euro per i corsi da 30 CFU”, ha ricordato sempre nel corso della diretta il nostro direttore Alessandro Giuliani.

Percorsi abilitanti, ci siamo

Dopo anni di attesa stanno quindi prendendo finalmente il via i percorsi di formazione iniziale e di abilitazione per diventare “docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado”.

L’obiettivo è quello di avviare, in tempi davvero brevi, i nuovi percorsi formativi e abilitanti coincidenti con tutte le classi di concorso utili all’insegnamento nelle nostre scuole: come previsto dalla Legge 79 del 29 giugno 2022, il via libera riguarda sia la formazione dei nuovi docenti, che dopo il diploma di laurea avranno la possibilità di conseguire 60 Crediti formativi universitari, ma anche l’acquisizione dei 30 Cfu utili all’impossessarsi di nuove abilitazioni da lungo tempo reclamate da tanti docenti di ruolo già abilitati o specializzati, a partire dai cosiddetti “ingabbiati”. E per queste ultime categorie non dovrebbe essere previsto alcun numero “chiuso”.