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Perplessità sulle classi atipiche

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Secondo me la risposta del ministro Giannini all’interrogazione parlamentare sulle classi atipiche (n. 3-1644)  fatta il 29 luglio 2015 dal deputato di Scelta Civica Mariano Rabino, contiene 2 inesattezze.

Chi volesse può vedere la registrazione dell’interrogazione parlamentare a questo indirizzo:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-04198c07-3409-4aff-b300-d3cedcd3e886.html#p=

Una inesattezza è l’affermazione della ministra Giannini secondo cui “Non esistono classi di concorso di serie A e classi di serie B”. Invece chi ha inventato le classi atipiche ha volutamente creato classi di serie A e di serie B. Il mio caso ne è un esempio eclatante. Io sono un insegnante della classe di concorso C300 (Laboratorio di Informatica Gestionale). Qualcuno nel ministero ha deciso che l’insegnante delle classe C310 (Laboratorio di Informatica Industriale) può insegnare per “atipicità” nella classe C300, ma non viceversa. L’atipicità è “asimmetrica”.  E questo nonostante che sia noto che le due classi debbano confluire nella nuova classe C14 (Laboratorio di tecnologie informatiche). Questa asimmetria è inspiegabile. O se c’è una spiegazione viene tenuta nascosta. E come il mio caso ce ne sono tanti altri per tante altre classi di concorso. 

L’altra inesattezza riguarda la convinzione della ministra che le classi atipiche siano servite per salvaguardare le dotazioni organiche di ruolo degli istituti, per limitare il problema della mobilità, della discontinuità didattica, degli spostamenti del personale a seguito del mutamento dei quadri orario. Evidentemente questo è quanto le hanno riferito, e questo è anche ciò che comunemente si crede, finché non si incappa personalmente nella perversione delle classi atipiche. Se fosse veramente così le classi atipiche sarebbero una cosa buona, un vera rivoluzione “culturale” per questo ministero, che passerebbe da una separazione rigida e dogmatica tra le classi di concorso ad una visione ragionevole. E non ci sarebbero state le sentenze del TAR sfavorevoli al ministero, che invece ci sono state.

Il messaggio che arriva al pubblico è “Se un insegnante è perdente posto in una scuola, invece di essere trasferito può restare nella stessa scuola ed insegnare, per atipicità, una materia simile, se c’è il posto disponibile”.

Questo andrebbe bene, ma non è così, non è solo questo. Invece succede che se un insegnante è perdente posto per un qualunque motivo (diminuzione degli alunni, modifica dei quadri orario, ecc.) invece di essere trasferito, viene trasferito al suo posto un altro insegnante, di una materia simile (per atipicità) che ha meno punti di lui nelle 2 graduatorie incrociate, e che normalmente non sarebbe perdente posto. 

Ma c’è ancora di peggio. Nel caso asimmetrico, di cui dicevo prima, per cui l’insegnante della materia A può insegnare nella classe di concorso B, ma non viceversa. L’insegnante della materia B trasferito d’ufficio avrebbe teoricamente diritto al rientro nella sede di provenienza nell’ottennio successivo se si libera il posto. Ma una volta che quel posto è stato assegnato per atipicità ad un’altra classe di concorso, non si può più tornare indietro, e quel posto resterà assegnato a quell’altra classe di concorso atipica per l’eternità. Perché la procedura che gestisce la mobilità prevede che se esce da una scuola un insegnante di una certa classe di concorso, vi debba entrare un altro insegnante della stessa classe di concorso. Non “conosce” le atipicità. E sopratutto non conosce le atipicità “asimmetriche”. Pertanto viene violato il diritto dell’insegnante a rientrare sul suo posto se questo si libera, diritto sancito dal Contratto integrativo sulla mobilità. Con le classi atipiche si sono creati perdenti posto e soprannumerari. 

Questo è quello che è successo a me. Nella mia scuola la mia classe di concorso C300 è stata incrociata con la C310 per atipicità, e l’unico posto disponibile è stato dato al collega della C310 perché precedeva in quanto beneficiario della legge 104. Normalmente sarebbe stato lui a perdere il posto perché la sua materia non ci sarebbe più stata nella scuola a causa della modifica dei quadri orario. Fin qui la situazione sarebbe quasi “normale”, ma c’è di più. Il collega dell’altra classe di concorso che ha avuto il mio posto ha chiesto ed ottenuto il trasferimento ad altra scuola. Pertanto il posto è rimasto libero. A questo punto, in base al CCNI sulla mobilità, su quel posto ci sarei dovuto andare io.

Invece no. Perché una volta che un posto viene assegnato ad un’altra classe di concorso, ci resta per sempre, e non può più tornare alla sua classe ci concorso originaria. E il posto è stato quindi assegnato ad un altro collega, proveniente da un’altra scuola, della stessa classe di concorso “atipica” C310 del collega che è andato via.

Come si vede le classi atipiche non sono state utilizzate per salvaguardare le dotazioni organiche di ruolo degli istituti. Ma per cacciare l’insegnante di ruolo già presente nell’istituto e dare il suo posto ad un altro insegnante, di un’altra materia,  proveniente da fuori.

Le classi atipiche non sono state utilizzate per limitare il problema della mobilità, ma hanno creato artificialmente mobilità.

Le classi atipiche sono state utilizzate, come sarebbe dovuto essere, per evitare la discontinuità didattica, per evitare degli spostamenti del personale a seguito del mutamento dei quadri orario? No.

Le classi di concorso atipiche sono state utilizzate per  evitare il soprannumero? No. Sono state utilizzate per aumentare artificialmente il soprannumero. E questo a causa di questa strana atipicità “asimmetrica”.

Docenti in esubero in Italia per il 2014-15: classe C300: 446, classe C310: 30.
In Calabria: classe C300: 28, classe C310: zero.

Le classi di concorso atipiche sono state utilizzate per salvaguardare il posto dei docenti? No

E’ stato rispettato l’obbligo di assegnare le ore al personale attualmente in servizio presso quella istituzione scolastica? NO.

Io mi sono già rivolto all’amministrazione scolastica sia provinciale di Cosenza che regionale di Catanzaro, Ma loro non possono farci niente. Riconoscono l’esistenza di questa illogicità, ma dicono che il problema deve essere risolto dal ministero.
Mi sono rivolto al ministero, ma per i burocrati del ministero è tutto a posto: la procedura dei trasferimenti e la procedura delle classi atipiche sono state gestite singolarmente in modo corretto. Se dalla loro unione sono venuti fuori effetti perversi, questo è ininfluente e non gliene importa niente.

La ministra ha detto che con il nuovo regolamento sulle classi ci concorso che sta per arrivare in consiglio dei ministri si risolve il problema delle atipicità con l’accorpamento di alcune classi.

Ma, ammesso che tale nuovo regolamento risolverà veramente qualcosa per il futuro, per gli insegnanti che sono già stati danneggiati dall’uso distorto delle classi atipiche che si farà? Si deve aspettare che muoiano?