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Pezzotta (Cisl): “Contratti pubblici prima del voto”

E’ polemica sulle dichiarazioni di Savino Pezzotta, leader della Cisl, che nella giornata di sabato ha detto che i contratti pubblici possono essere chiusi già nella prossima settimana, prima che si vada al voto regionale.
Il ministro Maroni lo ha raffreddato subito ma non tutti nella compagine governativa sono d’accordo con il ministro del Lavoro.
Del "caso" abbiamo parlato con Francesco Scrima, segretario nazionale di CislScuola:
"Bene ha fatto il nostro segretario confederale a ribadire la necessità che i contratti del pubblico impiego vengano rinnovati rapidamente: è intollerabile che i dipendenti pubblici siano senza contratto da 15 mesi"
.
Il vice-premier Follini dichiara che le distanze non sono così ampie come si potrebbe pensare.
"E’ vero, gli spazi per una mediazione ci sono eccome; certo che non si può fare una trattativa se dall’altra parte si sostiene che rispetto all’offerta fatta qualche giorno fa non c’è nessuna possibilità di discutere"
.
Il ministro Maroni dice i contratti privati si sono chiusi con aumenti medi di 93 euro; il Governo ne offre 95 e  quindi  ci sono già 2 euro in più.
"Evidentemente Maroni non sa di cosa parla: non si possono fare paragoni perché le qualifiche sono diverse, qui stiamo parlando di dipendenti pubblici, di maestri e professori, quindi i conti di Maroni non reggono.

Basti dire che con gli aumenti proposti dal Governo i dipendenti pubblici non riuscirebbero neanche a recuperare la perdita del potere d’acquisto del periodo 2001/2002".

Maroni sembra preoccupato di far quadrare i conti.
"Maroni deve smetterla di usare il rigore a senso unico: ha avuto persino il coraggio di rispolverare le gabbie salariali per i dipendenti pubblici; secondo il ministro del Lavoro bisognerebbe diversificare gli aumenti: più soldi ai dipendenti del nord, aumenti più contenuti per quelli del sud. Non scherziamo"
.
Insomma, siete disposti a ridiscutere le vostre richieste?
"Siamo disposti a trattare ma non siamo disposti a subire ancora le umiliazioni che questo Governo ha finora inflitto ai dipendenti statali e al personale della scuola in particolare"

Reginaldo Palermo

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