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Piccoli imprenditori crescono: la Regione Toscana sigla un protocollo con Confindustria e Confartigianato per implementare il progetto EYE

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Si chiama EYE, il logo rappresenta un occhio e l’acronimo sta per Ethics and Young Entrepreneurs in Europe. È un programma dell’Unione Europea cofinanziato da Erasmus+ e nato nel 2011 per promuovere l’imprenditorialità giovanile etica – che abbia, cioè, la persona e il bene comune al centro –  in un contesto europeo in cui soltanto pochi Paesi hanno pienamente integrato l’educazione all’imprenditorialità nei loro sistemi educativi.

EYE prevede un percorso articolato in 10 giornate e 40 ore, durante le quali gli studenti incontreranno imprenditori ed esperti del settore per scoprire i segreti della nascita di un’impresa di successo.

Germania, Francia, Gran Bretagna, Austria, Belgio, Polonia e Romania hanno già condiviso l’idea. In Italia, come riportato dal quotidiano La Repubblica, la Toscana è la regione che da subito ha aderito all’iniziativa, tanto che le scuole della città di Prato nel 2023-24 parteciperanno per la tredicesima volta al progetto europeo, successivamente diffusosi in altre città come Firenze, Arezzo e Pistoia. A partire dal prossimo anno sarà tutta la Toscana a favorire la giovane imprenditoria a partire dalle classi del liceo, grazie a un protocollo di intesa siglato nei giorni scorsi dalla Regione con vari partner locali quali Confindustria giovani e Confartigianato.

A Prato, ci informa La Nazione di Firenze, l’ultima edizione ha visto assegnare il Trofeo EYE Migliore Idea d’Impresa 2023 al progetto  CICH, esperienza museale della cultura cinese, presentato da alcuni studenti dell’Istituto Tecnico per il Settore Economico “Paolo Dagomari” e a “CUST DELUXE“, riproduzione e personalizzazione di abiti/oggetti ispirati ad anime/cosplay presentato da una studentessa del Liceo Artistico “Umberto Brunelleschi”.

Nell’interessante pitch di presentazione di quest’ultimo progetto, entriamo in contatto con il “cosplay” (parola formata dalla fusione di “costume” e “play”), un fenomeno molto diffuso tra i giovanissimi appassionati di “anime” e videogiochi, che indica la pratica di indossare un costume che rappresenti un personaggio amato, interpretandone il modo di agire.  La giovanissima imprenditrice in erba del liceo artistico di Prato sintetizza tutte le tappe del suo progetto: dall’individuazione del problema alla sua soluzione, attraverso la scelta della squadra di lavoro, del modello di business, l’analisi del potenziale mercato e dei punti di forza e di debolezza dell’idea, il reperimento del capitale necessario.

Come dichiarato a Toscana Notizie dal presidente della Regione Eugenio Giani, “EYE è un percorso importante verso la creazione di cultura d’impresa nei confronti delle giovani generazioni, con una forte impronta etica. E quando si affiancano l’imprenditorialità e i giovani questo aspetto diventa centrale. La preparazione di base e pratica sono fondamentali ma l’etica è l’elemento che deve caratterizzare tutte le realtà guidate da giovani imprenditori che decidono di rischiare e affacciarsi nel mondo della piccola e media impresa toscana”.

Sarebbe opportuno che un progetto così importante uscisse dai confini della Toscana e si diffondesse in tutto il territorio nazionale.