Una delle richieste più frequenti del “popolo” della scuola è quella di vedere i politici privarsi delle loro diarie da capogiro, per devolverle per scopi sociali, come il miglioramento delle istituzioni pubbliche. A partire da quelle scolastiche. Dal Movimento 5 Stelle del Piemonte è partita, qualche tempo fa una iniziativa di questo genere. I pentastellati piemontesi hanno deciso di destinare parte degli stipendi restituiti dai consiglieri regionali grillini al finanziamento diretto delle scuole. Solo che hanno associato la donazione alla presentazione di una serie progetti nella piattaforma informatica Rousseau.
L’iniziativa, però, da più di qualcuno è stata bollata come demagogica e populista. In queste fila si trovano, evidentemente, anche i politici locali appartenenti al Partito Democratico, i quali parlano, senza troppi giri di parole, di compravendita di consenso.
“La scuola pubblica – ha detto la consigliera regionale Pd Nadia Conticelli – non é in vendita. Se i consiglieri M5s vogliono finanziare la scuola pubblica, versino l’indennità di mandato a cui rinunciano al Consiglio regionale, così si potrà attivare un regolare bando, pubblico e trasparente. La lettera inviata alle scuole con l’offerta di soldi da parte del Movimento sulla base di una votazione sulla piattaforma Rousseau é un atto gravissimo, si scambia consenso con soldi“.
La vicenda sta facendo clamore, diventando un caso nazionale. Secondo la deputata del Pd Alessia Morani, c’è un “tentativo in atto di politicizzare le scuole da parte del M5S” ed è “un fatto gravissimo: con una lettera inviata direttamente agli istituti di alcune regioni i grillini propongono un finanziamento che può avvenire solo tramite l’accesso a una piattaforma specifica”.
“È una maniera subdola per fare politica nelle aule scolastiche: ai Cinquestelle ricordiamo che la scuola è di tutti e che ogni iniziativa volta al finanziamento delle stesse deve passare attraverso bandi chiari e trasparenti. In tale senso e per verificare le irregolarità, ho presentato un’interrogazione parlamentare”.
La replica del M5S è immediata: quelle dei democratici sono solo fake news. Secondo Francesca Frediani, capogruppo del M5S, “”il Pd ha distrutto la scuola pubblica, noi invece sosteniamo gli istituti scolastici con la quota stipendi non percepita. Delle fantasiose accuse di compravendita di consenso, Conticelli dovrà rispondere nelle sedi opportune. Le scuole non devono iscriversi alla piattaforma Rousseau, sono fake news fabbricate dal Pd. Gli istituti dovranno solo compilare un form per la presentazione dei progetti”.
“Se a Conticelli non va bene, le suggeriamo di dare il buon esempio tagliandosi lo stipendio e finanziando i capitoli del bilancio regionale non adeguatamente finanziati dalla Giunta Chiamparino”, conclude la capogruppo grillina.
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