Napoli e Palermo sono tra le ultime quindici province nella graduatoria per risorse pro capite assegnate nell’ambito dei fondi PNRR. A lanciare l’allarme è lo Svimez, l’Associazione per lo sviluppo industriale nel Mezzogiorno. I criteri ministeriali di riparto delle risorse non hanno tenuto conto dell’eterogeneità delle regioni in termini di fabbisogni di investimenti. Secondo l’associazione il rischio che aumentino le disuguaglianze territoriali è concreto visto che il sistema dei bandi competitivi ha penalizzato i territori con carenza di servizi e strutture (tempo pieno, palestre, mense).
Lo Svimez segnala che meno del 25% degli alunni meridionali della scuola primaria frequenta scuole dotate di mensa (contro il 60% nel Centro-Nord), meno del 32% dei bambini nel caso delle scuole dell’infanzia. Si segnala anche l’enorme divario tra Sicilia e Campania sotto il 15% e 69,6% della Liguria.
Il meridione è in grave ritardo nell’offerta dei servizi per la prima infanzia, così come dai Conti pubblici territoriali risulta il progressivo disinvestimento nelle scuole meridionali, tra il 2008 e il 2020 un meno 20% al Sud contro il 18% del Centro-Nord. Nel 2020, come riporta l’Ansa, l’investimento pubblico per studente al Sud è stato di 185 euro contro i 300 euro al Centro-Nord.
Toccherà al PNRR accorciare i divari con gli 11,28 miliardi di euro di risorse disponibili, di questi 10,73 risultano assegnati agli enti territoriali.
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