Dopo la “matura” per molti neodiplomati arriva un’altra prova non meno importante e determinante: la scelta della facoltà universitaria giusta, onde evitare di buttare anni di ulteriore studio e… soldi.
Per questo vorrei non dover più leggere sfoghi come quello di un laureato romano in scienze della comunicazione, che deve aver gridato a tutta Italia la sua disperazione, il suo scontento, la sua frustrazione (io avevo trovato la notizia su “La Stampa” di Torino): dopo anni di impegno ed applicazione nello studio e di notevole esborso economico da parte della sua famiglia, per vivere doveva lavorare come commesso di negozio.
Oggigiorno esistono iniziative e servizi di orientamento agli studi post-diploma, che ai miei tempi ci si sognava. Faccio appello a costoro affinché facciano informazione chiara ed onesta. Servirà forse non ad eliminare ma almeno a ridurre il numero di delusi ed infelici.
Daniele Orla
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