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Presentate dal Ministro le linee programmatiche della politica scolastica del Governo

Nel pomeriggio del 18 luglio, con un ampio e articolato intervento di fronte alla Commissione Cultura della Camera, il ministro Letizia Moratti ha illustrato le linee programmatiche che faranno da guida alla politica scolastica del Governo.
Le affermazioni un po’ generiche contenute nel Documento di programmazione economica e finanziaria approvato il 16 luglio dal Consiglio dei Ministri risultano a questo punto più chiare e significative.
Alle 20 righe del capitolo sulla scuola contenuto nel DPEF fanno riscontro 20 cartelle dattiloscritte dell’intervento in Commissione.
Il Ministro ha affrontato tutti i problemi aperti, non ha risparmiato di criticare le scelte della gestione Berlinguer-De Mauro ma ha anche speso molte parole per illustrare le proprie proposte.
Il Ministro ha colto l’occasione per annunciare la costituzione di una commissione di esperti che sta mettendo a punto una proposta operativa sulla riforma del sistema scolastico; e a settembre – ha aggiunto Letizia Moratti – verranno convocati dei veri e propri "Stati Generali" della scuola per mettere a confronto le posizioni delle diverse componenti scolastiche.
Ma, la dichiarazione più dirompente del Ministro riguarda forse la decisione del Governo di definire in tempi rapidi uno specifico ambito contrattuale per il personale docente da accompagnarsi alla approvazione di un vero e proprio codice deontologico della professione docente: se si tiene conto che questa è proprio la richiesta che la Gilda degli Insegnanti continua ad avanzare da almeno un paio d’anni a questa parte, è facile prevedere che la dichiarazione del Ministro creerà parecchio scompiglio fra le organizzazioni sindacali.
E non è mancato un accenno alla questione della riforma degli organi collegiali: il Governo – ha detto il Ministro – si appresta a presentare alle Camere un disegno di legge che prevede alcuni essenziali organi di governo ma che lascerà alla libertà dei singoli istituti la decisione di prevedere le forme di partecipazione e organizzazione ritenute più opportune.
Ce n’è già a sufficienza per animare il dibattito estivo, ma in realtà l’intervento del Ministro contiene anche molti altri elementi di riflessione sui quali torneremo nei prossimi giorni.

Reginaldo Palermo

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