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Preside arrestata a Palermo, Daniela Lo Verde si avvale della facoltà di non rispondere all’interrogatorio di garanzia

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Stamattina, 27 aprile, si è svolto l‘interrogatorio di garanzia della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo G. Falcone, nello zen di Palermo, posta agli arresti domiciliari la scorsa settimana per corruzione e peculato.

La preside, incastrata da telecamere e microfoni nascosti, secondo quanto riporta il giornale locale IlSicilia e Il Corriere della Sera, si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al Gip all’interrogatorio di garanzia. Stessa scelta hanno fatto i due coindagati, il vicepreside Daniele Agosta e Alessandra Conigliaro, la dipendente di un negozio di informatica che avrebbe gestito in esclusiva le forniture di apparecchi elettronici della scuola Falcone dello Zen in cambio di regali alla dirigente.

Come riporta PalermoToday, l’avvocato Ninni Reina, che difende sia la Lo Verde che Agosta, ha spiegato che il loro silenzio “non è un tentativo di sottrarsi al confronto con i magistrati, ma solo un modo per avere il tempo di acquisire tutti i documenti ed avere gli strumenti per difendersi in maniera adeguata e chiarire la propria posizione”. Il legale ha fatto sapere che l’ex preside dello Zen “è chiaramente in uno stato di prostrazione”.

Le parole della Lo Verde a Le Iene

Nella puntata di martedì 25 aprile, Giulio Golia e Nicola Remisceg della trasmissione Le Iene sono andati trovare la dirigente Lo Verde. Dietro la porta di casa, alle domande poste dalla Iena Giulio Golia, la dirigente ha fatto intendere che la verità che sta venendo fuori, fatta di intercettazioni e video, non è quella che sembra.

Infatti, Lo Verde ha continuato a rispondere: “Le cose non si vedono mai tutte da una parte. Si estrapolano cose che in un contesto sono state dette in maniera molto diversa, mi deve credere. Non è come vi stanno facendo credere”.

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La posizione di Valditara

Sulla questione nei giorni scorsi è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha commentato: “Relativamente alla vicenda giudiziaria che coinvolge la dirigente scolastica dell’Istituto Falcone di Palermo, è stato disposto il provvedimento di sospensione immediata. In tempi brevi sarà nominato il reggente per garantire un rapido ritorno alla normalità”.

Ai docenti della scuola Falcone, che non sono coinvolti nell’indagine, il MIM ribadisce “il ringraziamento per l’impegno che mettono ogni giorno nel loro lavoro a servizio della comunità, proprio dove impegnarsi è più difficile. A sostegno loro, degli studenti e di tutto il personale scolastico saranno inviati degli operatori psico – pedagogici, a supporto di tutta la comunità scolastica nell’elaborazione di quanto accaduto oggi”.

La reazione di Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso

La sorella del magistrato Giovanni Falcone, Maria, ha commentato l’accaduto: “L’indagine che ha portato oggi all’arresto di Daniela Lo Verde, preside dell’istituto scolastico Giovanni Falcone di Palermo, mi addolora profondamente e non solo perché i fatti che stanno emergendo sono un insulto alla memoria di mio fratello Giovanni. Conosco bene quella scuola da prima che la dirigesse Lo Verde e l’ho sempre considerata un presidio fondamentale in un quartiere come lo Zen attanagliato da tante criticità, con una presenza criminale notevolissima e una dispersione scolastica tra le più alte d’Italia”.

“Lascia sconcertati scoprire che dietro l’antimafia di facciata di Daniele Lo Verde c’era tanta disonestà. – ha aggiunto – Questo però non mi fa dimenticare la dedizione delle insegnanti, che da anni portano avanti un lavoro prezioso per educare i giovani alla legalità e che sono state sempre presenti con i loro alunni alle manifestazioni per ricordare chi si è sacrificato nella lotta alla mafia”.

“Non mi meraviglia – ha concluso – che il malaffare sia venuto a galla proprio grazie alla denuncia di una di queste insegnanti. Ciò deve essere uno sprone per proseguire nell’impegno a difesa dei valori della nostra Repubblica”.