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Preside preso a schiaffi da un genitore, il Ministero vuole chiedere i danni (economici e morali) all’aggressore: per Valditara è un fatto inaccettabile

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sta valutando se l’aggressione fisica subita il 16 gennaio dal dirigente scolastico del Liceo scientifico Scorza, Aldo Trecroci, “potrebbe costituire anche un danno di immagine per lo Stato” e quindi, se l’Avvocatura dello Stato dovesse dare l’assenso, “esercitare un’eventuale azione di risarcimento contro l’autore dell’aggressione. I dirigenti, i docenti e tutto il personale delle nostre scuole vanno rispettati, e tutti devono sapere che lo Stato è con loro contro ogni aggressione”, ha sottolineato il numero un del Mim.

Valditara ha definito il fatto accaduto in Calabria “grave e inaccettabile” e quindi espresso la sua “solidarietà al dirigente del liceo ‘Scorza’ di Cosenza, aggredito da un genitore”. 

L’aggressione al preside

Il genitore, come abbiamo avuto già modo di scrivere, si è recato nella scuola della figlia per discutere con Trecroci, che ricopre anche la carica di consigliere comunale, della destinazione della studentessa nell’ambito del percorso Pcto.

Al termine del colloquio, l’uomo ha colpito il dirigente scolastico con uno schiaffo facendolo finire a terra. Il dirigente si è prima recato in ospedale per farsi refertare e, subito dopo, è andato in Questura per sporgere denuncia.

Cosa rischia il genitore violento

In base a quanto approvato con il cosiddetto Decreto Caivano approvato ad inizio settembre dal Consiglio dei Ministri, in linea teorica il genitore potrebbe davvero rischiare l’arresto immediato, poiché tale reato – violenze, minacce, resistenza a pubblico ufficiale – è stato inserito dal Dl nella lista di quelli per cui è possibile l’arresto facoltativo in flagranza.

A questo proposito, va ricordato che quanto approvato a pagina 186 della Gazzetta Ufficiale, serie Generale del 9 agosto, nel 2019: “Art. 341 -bis (Oltraggio a pubblico ufficiale) . – Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La pena è aumentata se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato”.

Violenza sui prof, ddl a Palazzo Madama

In questi giorni al Senato viene esaminato il ddl 905 sulla sicurezza del personale scolastico. Come anticipato, il testo approvato introduce l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, da realizzare all’interno del ministero dell’istruzione: l’organismo si occuperà di monitorare il fenomeno della violenza, relazionarne al Parlamento e indicare allo stesso dicastero bianco le iniziative da intraprendere per migliorare i rapporti tra studenti, docenti e genitori. A questo scopo potrebbero realizzarsi dei corsi di formazione specifici per gli insegnanti e dei progetti di prevenzione del disagio giovanile.

Il provvedimento prevede anche l’introduzione della ‘Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico’, che si dovrebbe celebrare il 15 dicembre.