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Presidi, il Miur ascolta le richieste su valutazione, stipendi e molestie burocratiche

I dirigenti scolastici hanno riempito l’agenda delle ultime settimane di informazione scolastica, con le proteste e gli scioperi della fame che ha fatto drizzare le orecchie al Miur.

Infatti, il sottosegretario all’istruzione, Vito De Filippo, ha ricevuto le organizzazioni sindacali rappresentative dell’Area V a un incontro sulle tematiche oggetto della protesta.
Quello che è emerso dall’incontro, sembra una parziale vittoria dei Ds, dato che, come riporta Italia Oggi, è stata accolta la richiesta dei sindacati di disconnettere la valutazione dei dirigenti scolastici non solo dalla retribuzione di risultato, ma anche dalla classificazione.

Pertanto, la valutazione sarà utilizzata esclusivamente per mettere alla prova la procedura costruita, senza nessun esito classificatorio, per i dirigenti in servizio. Inoltre sul tema sarà immediatamente avviato un confronto per ricondurlo all’interno del contratto, avvalendosi anche dell’Osservatorio nazionale sulla valutazione, previsto dalla direttiva 36/2016 e formalmente istituito proprio il 25 maggio con un decreto del ministro dell’istruzione Valeria Fedeli.

Ma la questione non è certamente risolta qui: infatti nelle prossime settimane si apriranno due tavoli di lavoro separati che riguarderanno uno la parte normativa, mentre l’altro sarà incentrato sulle condizioni economiche del contratto in previsione dell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto della nuova area della dirigenza di istruzione e ricerca, in cui confluirà la dirigenza scolastica.

Si ingrossano un po’ anche le tasche del Fun, che avrà un finanziamento di 10 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2017, teso a contenere gli effetti dei tagli sulle retribuzioni di posizione e risultato dei presidi.

Le proteste del 25 maggio forse sono servite, dato che presto, forse già la prima settimana di giugno, si aprirà un tavolo tecnico per le semplificazioni amministrative, uno dei tanti punti dolenti del malcontento dei Ds, che lamentano un eccessivo carico di lavoro burocratico e amministrativo.
Inoltre, lo stesso ministro Fedeli ha annunciato di coinvolgere MEF e Funzione Pubblica per studiare l’adeguamento retributivo dei dirigenti scolastici e livellarlo a quello degli altri dirigenti statali. Infine, l’Amministrazione vuole far partire la valutazione dello stress da lavoro correlato dei presidi. 

Si mantiene cauto il presidente dell‘Anp Giorgio Rembado: “pur accogliendo con interesse e disponibilità le proposte di confronto e condivisione arrivate dal Miur, si legge ancora su Italia Oggi, di svolta si potrà parlare solo quando arriveranno i primi risultati”.

Nel frattempo, Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Scuola e Snals Confsal attraverso un comunicato congiunto annunciano che “vigileranno sul rispetto degli impegni assunti dai vertici politici ed amministrativi del Miur, affinché l’avvio di questo complesso ed impegnativo percorso possa concretizzarsi in tempi brevi in significativi risultati”.

Anche se, come dice Rembado, prima di vedere i risultati non si può parlare, pare che aver “alzato la voce” abbia quantomeno smosso le acque a Viale Trastevere, che adesso sembra disponibile a venire incontro alle esigenze dei dirigenti scolastici.

 

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Fabrizio De Angelis

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