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Pressing del Governo sugli ITS, in arrivo nuovi incentivi per aumentare la competitività del Paese

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Il Governo punta forte allo sviluppo degli ITS mettendo sul piatto della bilancia 15 milioni di euro.

Il Ministero dello Sviluppo mette in campo nuovi ed importanti incentivi per spingere sulla formazione delle competenze professionali degli Istituti Tecnici Superiori potenziando la sinergia con il mondo delle imprese.

I soldi serviranno per realizzare nuove sedi per la formazione e laboratori innovativi dove si potranno mettere in pratica soluzioni relative alla tecnologia 4.0.

Per Giorgetti servono a favorire lo sviluppo del Paese

Per il Ministro Giancarlo GiorgettiIncentivare la formazione altamente specializzata di giovani che escono dalle scuole superiori è una priorità per questo governo”, perché in questo modo si favorisce la competitività del sistema produttivo del Paese. Questo è anche un passaggio fondamentale degli obiettivi previsti nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Il governo Draghi ha posto particolare attenzione nei confronti degli ITS fin da inizio mandato, perché rappresentano una validissima alternativa post diploma ai corsi di laurea anche perché parte della formazione avviene in laboratori e presso le aziende che aderiscono alle fondazioni che gestiscono queste scuole.

Gli ITS sono ancora poco conosciuti in Italia, mentre ad esempio in Paesi come la Germania e la Francia rappresentano da diversi anni un tassello fondamentale dell’occupazione.

I percorsi formativi degli ITS

Come La Tecnica della scuola aveva già anticipato l’evoluzione degli ITS con nuovi percorsi di formazione triennali che saranno equiparati alle lauree. e la costituzione di un Coordinamento Nazionale in cui vi sono Ministeri, Conferenza delle Regioni, Indire, associazioni imprenditoriali rappresentative a livello nazionale, associazioni più rappresentative degli Istituti tecnici superiori.

Sono percorsi che possono rappresentare una risorsa fondamentale per alcuni settori industriali (IT, turismo, energetico) e una grande opportunità di occupazione dei ragazzi che non vogliono fermarsi al diploma e non sarebbero cosi costretti a scegliere un percorso universitario.

Tra gli obiettivi per cui sono nati questi percorsi post diploma c’è al primo posto la forte capacità di dare occupazione, con tassi di circa il 90% di persone che una volta terminato il ciclo di studio trova lavoro.

Le caratteristiche di questi Istituti

La caratteristica di questi percorsi è la formazione agile, efficace e strettamente essenziale per garantire sbocchi sul mondo del lavoro anche a livello di Unione Europea. Il titolo finale rilasciato è infatti il Diploma di Tecnico Superiore con l’indicazione dell’area tecnologica e della figura nazionale di riferimento (V livello del Quadro europeo delle qualifiche EQF). Per favorirne la circolazione in ambito europeo e agevolarne la comprensione dei datori di lavoro, il titolo è corredato dall’ Europass Diploma Supplement che descrive in inglese le competenze acquisite.

I percorsi hanno una durata sia biennale che triennale, in particolare con 4 semestri per un totale di 1800/2000 ore o sei semestri, con didattica fortemente orientata sui laboratori e almeno il 30% del monte ore con tirocini presso le aziende che aderiscono alla fondazione che governa L’istituto stesso. I docenti provengono dai professionisti del mondo del lavoro.

Cosa prevedono i nuovi incentivi

Ci sarà tempo fino al 3 dicembre da parte degli ITS per richiedere le agevolazioni relative all’acquisto di beni strumentali, materiali e immateriali, macchinari e servizi che rientrano nel Piano Nazionale Industria 4.0.

In particolare, i 15 milioni di euro di incentivi verranno concessi attraverso un contributo, nella misura del 50% delle spese ammissibili per investimenti nel biennio 2020-2021 non inferiori a 400 mila euro.

Senza formazione non può esserci progresso e sviluppo“ afferma con convinzione il Ministro Giorgetti.

E’ importate rafforzare le competenze e la capacità di innovazione garantita dagli Istituti tecnici scolastici, perché, secondo lo stesso Ministro “soltanto offrendo percorsi più ampi ai giovani che si preparano a entrare nel mondo del lavoro sarà possibile far emergere quelle professionalità che il mondo delle imprese richiede per vincere la sfida della transizione digitale e green” (fonte CorCom).