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Prof colpita da pistola ad aria compressa, studenti promossi: si tratta di un “liberi tutti”?

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Mentre hanno preso il via tra le solite e un po’ stucchevoli polemiche gli esami di maturità, da diverse Regioni d’Italia arrivano segnali preoccupanti sul futuro della scuola statale italiana. A Rovigo, i due studenti che avevano sparato con una pistola a pallini addosso ad un’insegnante, sono stati promossi col 9 in condotta. In Lombardia, i genitori dell’alunno che ha accoltellato una docente, hanno fatto ricorso contro la bocciatura.

Il messaggio che sembra arrivare è quello di un liberi tutti che preoccupa. Il Ministro e autorevoli membri del Governo si sono detti scandalizzati, vedremo se almeno stavolta, alle parole seguiranno i fatti. Al netto dei singoli casi, la situazione in cui si trova la scuola statale italiana e conseguentemente la società che essa genera appare preoccupante.

L’Istituzione scolastica è messa continuamente in discussione, una discussione che non ha nulla di costruttivo e che si basa sulla forza del più forte, di chi ha i mezzi per poter sostenere legalmente qualsiasi tesi, anche la più inverosimile. Intanto, fortunatamente, nelle scuole pubbliche si continua a lavorare.

Col caldo feroce conseguenza di un ormai innegabile cambiamento climatico, nelle ultime strutture pubbliche probabilmente ancora prive di impianti di climatizzazione, gli studenti italiani sono impegnati a dimostrare il livello di preparazione e maturazione raggiunto al termine del percorso scolastico, i docenti ed il personale scolastico tutto a permettere che tutto ciò avvenga nel migliore dei modi. Ai docenti, al personale scolastico e agli studenti, i socialisti augurano buon lavoro!

Luca Fantò