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Prof nega l’esistenza della Shoah, l’Unione giovani ebrei scrive a Carrozza: non deve più insegnare

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Essere un insegnante significa prima di tutto essere degli obiettivi riportatori dei fatti. Non è contemplato essere negazionisti. Soprattutto di fatti di cui sono state vittime milioni di innocenti. È questo il senso della lettera inviata al ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, dal presidente dell’Unione giovani ebrei d’Italia, Alessandra Ortona, a proposito dell’ennesimo episodio sconcertante di cui si sarebbe reso protagonista un docente veneto della scuola superiore che negherebbe l’esistenza della Shoah: si tratta di Franco Damiani di Villafranca Padovana, era stato chiamato a presiedere la commissione di esame di due classi del liceo scientifico Curiel di Padova. Ma rimosso cinque giorni prima dell’avvio degli esami, a causa di alcune affermazioni fatte nella sua pagina Facebook sull’errata metodologia didattica della Curiel, in relazione all’Olocausto
Damiani è stato più volte trasferito negli ultimi dieci anni (in un caso su sua richiesta) ed è stato oggetto anche di interrogazioni parlamentari, nonostante le quali è stato nominato quattro volte presidente di commissione agli esami di maturità. Nel chiedere un incontro al ministro sulla questione, il primo rappresentante dell’Ugei auspica che a Damiani “non sia più permesso insegnare e che simili provvedimenti vengano presi nei casi in cui tesi negazioniste o incitanti all’odio e alla discriminazione siano promosse all’interno di scuole e università”.
“Siamo a chiederci – continua Ortona – come sia possibile che, mentre in diversi Paesi dell’Unione Europea è ormai da tempo stato introdotto il reato di negazionismo, in Italia, a coloro che negano l’Olocausto, sia concesso insegnare liberamente nei licei e prendere parte alle commissioni degli Esami di Stato”.