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Profumo bifronte: il suo agire non corrisponde al suo dire

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Francesco Profumo che ormai ricopre il ruolo di ministro dell’istruzione da circa un anno, è apparso, ai più, poco coerente con quanto aveva promesso all’inizio del suo insediamento al ministero di viale Trastevere. Oggi il Ministro, non sembra essere neanche la più goffa controfigura, della persona che alla fine del 2011 si insediò spavaldamente alla guida del Ministero dell’istruzione, diretto, fino ad allora, dall’on. Mariastella Gelmini. Bisogna proprio riconoscere che il ministro Francesco Profumo è bifronte: il suo agire non corrisponde per niente al suo dire.
Si potrebbe parlare di comportamenti ambigui, per nulla univoci, dove le dichiarazioni pubbliche sono palcoscenici di notorietà e vetrine di pubbliche intenzioni, momenti in cui dire cose giuste e condivise, ed invece poi ci sono i momenti delle proposte politiche , fatte nelle stanze consiliari, fuori dalle luci scenografiche e lontani da microfoni e telecamere, luoghi dove si nascondono scomode verità e si propongono provvedimenti odiosi.
Vogliamo ricordare alcune ambigue contraddizioni che hanno caratterizzato questo breve e sfortunato periodo di amministrazione del Miur.
Tanto per cominciare, ci teniamo a ricordare che il personale della scuola aspetta da oltre un anno di avere risposte chiare e trasparenti, sul riconoscimento degli scatti di anzianità già maturati nel 2011. Il ministro Profumo si era impegnato, a parole e dichiarazioni, fatte agli organi di stampa e ai sindacati, a pagare tali scatti maturati già al momento del suo insediamento in viale Trastevere. I docenti che hanno già maturato lo scatto nel 2011 stanno aspettando inutilmente che la parola data dal Ministro dell’istruzione, si tramuti in fatto concreto. È da mesi che si gioca al rimpallo delle responsabilità, con un penoso ed offensivo scarica barile tra Miur e Mef. La domanda che rivolgiamo all’ormai taciturno Profumo è la seguente: anziché sprecare soldi pubblici per bandire un nuovo concorso che in questo momento non serve a niente, perché Sig. Ministro non si è preoccupato seriamente di sanare tutte le questioni aperte, come quella degli scatti di anzianità perduti? Un’altra questione aperta ma ancora non risolta è la promessa fatta sui Tfa speciali. 
Anche in questo caso si ricordano numerose interviste fatte da Profumo a tutte le testate giornalistiche nazionali, in cui lo stesso Profumo annuncia un diverso criterio di accesso ai Tfa per chi ha già insegnato e quindi non è un neofita. Peccato che, dopo queste belle e condivise interviste, la realtà è ancora molto amara, il percorso dei Tfa speciali è ancora lungo e per nulla scontato. Un’altra ventagliata di belle interviste sono dovute al super- concorso, che a dire del ministro, porterà in cattedra docenti giovani e meritevoli. La realtà dei fatti, super ancora una volta la fantasia delle parole di Profumo, che parla di merito, rinnovamento e riduzione del precariato ed invece con questo concorso farsa nella realtà concreta non raggiungerà nessuno degli obiettivi dichiarati. 
Ricordiamo ancora il ministro Francesco Profumo che dichiarava, indignato e arrabbiato, come gli stipendi dei docenti italiani fossero inadeguati rispetto il grande lavoro fatto da veri e propri professionisti del sapere. In un’intervista al TG1 Profumo diceva dei docenti italiani: non hanno stipendi corretti, non sono confrontabili con quelli di altri Paesi ma io credo che il corpo docente in questo momento chiede prima di tutto di essere rispettato e rivalutato. Tutta la scuola chiede di essere rivalutata per quello che rappresenta per l’intero Paese“. Cosa dovevamo aspettarci da un Ministro bifronte? È ovvio! Che chiedesse al Parlamento di aumentarci l’orario di servizio di non meno di 6 ore settimanali e tutto questo senza nessun aumento di stipendio. Adesso il Ministro è in pausa di riflessione, da qualche settimana non rilascia più interviste, noi attendiamo che chiarisca la sua posizione, sperando che oltre le parole arrivino anche i fatti.