Home Attualità Protocollo di sicurezza, l’opposizione smorza gli entusiasmi: intervento tardivo e inadeguato

Protocollo di sicurezza, l’opposizione smorza gli entusiasmi: intervento tardivo e inadeguato

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Mentre la Ministra Azzolina e i Sindacati definiscono importante la firma del protocollo di sicurezza per la riapertura delle scuole, l’opposizione non manca di sottolineare il proprio disappunto nei confronti di un intervento ritenuto tardivo e inadeguato.

FDI: Azzolina chiede a dirigenti doti da superman

E’ sufficiente ricordare la data di oggi, giovedì 6 agosto, per smorzare i toni trionfalistici con i quali il ministro Azzolina ha annunciato il protocollo di sicurezza per il rientro a scuola. Tavoli tecnici permanenti e incontri calendarizzati con le OO.SS. bisognava predisporli già nei mesi scorsi ed è molto comodo da parte del ministro, continuare a scaricare responsabilità’ sui dirigenti a cui sono richieste doti da Superman. È inoltre sconcertante, ancorché utopistico, come lo stesso ministro chiami in causa oggi gli enti locali per predisporre e garantire in poco più’ di un mese, l’affitto e l’adeguamento di luoghi esterni da mettere a disposizione delle singole istituzioni scolastiche e per garantire lezioni in sicurezza. Non vorremmo che, anche in questo caso, la montagna abbia partorito il topolino“.

Lo dichiarano, come riportato dall’Agenzia DIRE, i deputati di Fratelli d’Italia Carmela Ella Bucalo e Paola Frassinetti, rispettivamente responsabile scuola del dipartimento istruzione di Fdi e vicepresidente commissione Cultura.

Cangemi (PCI):molto lontani da quello che serve

Molto critico anche Luca Cangemi, responsabile scuola del PCI.

I toni trionfalistici sul protocollo d’intesa firmato tra ministero da Cgil, Cisl, UIL, Snals, Anief, ANP per la ripartenza della scuola in sicurezza, sono del tutto fuori luogo. I problemi che si frappongono ad una ripresa effettiva delle attività didattiche sono ancora, tutti, drammaticamente aperti.

Innanzitutto rimane senza risposta la questione degli organici del personale docente ed ATA, gravato di nuovi e gravosi compiti, in una condizione di sottodimensionamento, già rispetto ad esigenze normali, e estesa precarizzazione

C’era tutto il tempo per rafforzare gli organici e risolvere i problemi della scuola strutturalmente, chiudendo la stagione del precariato dilagante, organizzando civilmente l’apertura del prossimo anno scolastico. La ministra Azzolina lo ha pervicacemente impedito e adesso chiamandoli, assai inopportunamente, “docenti covid”, dispone il (confuso) reclutamento di insegnanti precari, per di più da licenziare subito se ci fosse un nuovo lockdown.

Per quanto riguarda il personale Ata la situazione è ancora peggiore, se possibile. I numeri sono drammaticamente insufficienti e gli impegni previsti, rispetto alle esigenze di sicurezza, si allargano a dismisura.

Anche sulle strutture l’assenza di un lavoro organico sulle disponibilità del patrimonio pubblico configura la situazione degli edifici come assai complicata. L’accenno della ministra alla disponibilità di fondi agli Enti Locali, per una nuova stagione di affitti (con rischi grandi di speculazione privata) costituisce un pericolo e non una risposta.

Del tutto non disciplinato resta il ricorso alla Didattica a Distanza, che pende come una spada di Damocle sulle scuole italiane, sui docenti, sugli studenti, sulle famiglie. Ovviamente lo stesso tema di infrastrutture informatiche uniche e pubbliche è completamente fuori dall’ agenda del ministero.

Per settembre la prospettiva è quella non della ripresa, così necessaria, delle attività scolastiche in sicurezza e in presenza, ma quella di un autentico disastro didattico e organizzativo, del massacro di diritti di chi studia e lavora nella scuola italiana, di una ferita grave per l’intera società. E i danni che si stanno facendo oggi avranno delle conseguenze di non breve periodo, sui ragazzi e le ragazze del nostro paese, sulla struttura e sul funzionamento della scuola. È giunto il momento di una mobilitazione forte e unitaria per salvare il sistema dell’istruzione statale del nostro paese quale elemento essenziale di un futuro migliore dell’Italia”.

Sasso (Lega): documento poco convincente

Ho letto il protocollo anti-covid della Azzolina, sulla riapertura delle scuole. Oltre al solito scarica-barile sui dirigenti scolastici, non ho trovato niente di particolarmente convincente da giustificare l’entusiasmo delle parti sociali. – così dichiara Rossano Sasso della Lega – Soprattutto, in riferimento alle classi pollaio, ho trovato solo 3 righe 3, all’ultima pagina, in cui si parla genericamente di un impegno del Ministero a eliminare il fenomeno del sovraffollamento delle classi. Sarà, ma i tanti sindaci, insegnanti e dirigenti scolastici con cui sono in contatto mi continuano a parlare di classi da 25, 26 ed anche 27 alunni. Con l’aggravante della trasformazione dei contratti per i supplenti, che da supplenti annuali diventeranno supplenti covid. Ad intermittenza. A cottimo. Licenziati in caso di lockdown senza alcuna tutela, senza naspi, senza nulla. Ed i sindacati che firmano il protocollo, in prima linea … a battere le mani”.