Su La Repubblica, in un articolo nell’edizione di mercoledì 17 luglio, interviene lo scrittore Antonio Pennacchi: “Dopo i risultati delle prove Invalsi lancio questa provocazione. Se non si ricorda non si conosce, altro che Google. Le prove Invalsi dovevano allineare la scuola verso l’alto, l’hanno abbassata”.
Lo scrittore scrive su La Repubblica: “Quando eravamo ragazzini noi negli anni Cinquanta già in terza elementare cominciavano a farci studiare sul libro di lettura le poesie a memoria e sul sussidiario la storia e la geografia: gli Egizi, la Grecia, Romolo e Remo, Orazio Coclite”
E aggiunge: “ai nostri tempi, a scuola, se non studiavi ti menavano. Certe bacchettate sulle mani e schiaffoni a tutta forza in testa, mica solo alle elementari. Ancora in quinto geometri – nel 1968 – mia madre si presentava ogni volta, al ricevimento professori, a dirgli imperiosa: Lo meni professo’, mi raccomando! Lo meni, se serve. Adesso invece pare siano i genitori, spesso, a menare i professori”.
Sullo stesso argomento:
A pochi giorni dalla data del 7 maggio, quando nelle scuole si voterà per rinnovare…
Anche il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, boccia sonoramente la decisione presa dal…
Fra le molteplici segnalazioni dei lettori che hanno partecipato alla nostra iniziativa “Dillo al Ministro”…
Nelle ultime settimane è tornata in primo piano con grande eco social, la mai sopita…
Alle recenti roboanti dichiarazioni dell’editorialista Galli della Loggia sulle scuole speciali hanno fatto eco in…
Social e nuove tecnologie sono sempre più presenti nella vita dei giovani. Anche a scuola.…