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Provvedimenti legittimi anche se manca il parere del CNPI

Il CNPI è morto e per il momento il Governo non ha nessuna intenzione di farlo resuscitare: lo ha detto con chiarezza il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria che, nel pomeriggio del 13 giugno, ha risposto in Commissione Cultura ad una interrogazione presentata dall’onorevole Maria Coscia (PD).
Rossi Doria ha ripercorso a grandi linee la storia del Consiglio nazionale della pubblica istruzione ricordando che esso avrebbe dovuto cessare le proprie funzioni con l’entrata in vigore del decreto legislativo n. 233 del 1999 il quale prevedeva nuovi organi collegiali territoriali della scuola e istituiva, a livello centrale, il Consiglio superiore della pubblica istruzione.
In realtà successivamente sono intervenuti nuovi atti normativi tra cui la riforma costituzionale del 2001 e la legge delega 137/2002 che si proponeva di ridisegnare l’assetto dei nuovi organi collegiali.
Peraltro il “vecchio” decreto 233/99 prevedeva che gli organi collegiali esistenti, tra cui il CNPI, avrebbero potuto continuare ad esercitare le proprie funzioni fino all’insediamento dei nuovi.
“A partire dal gennaio 2010 – ha aggiunto il sottosegretario – la permanenza del CNPI è stata assicurata da tre provvedimenti legislativi (cosiddetti decreti “mille proroghe”) che hanno espressamente prorogato l’operatività del Consiglio per tre anni consecutivi, fino al 31 dicembre 2012”.
Ma – ha detto ancora Rossi Doria – il tema degli organi collegiali della scuola dovrà essere quanto prima affrontato nell’ambito del percorso volto a definire una nuova governance delle istituzioni scolastiche e quindi una ulteriore proroga delle funzioni del CNPI non sarebbe coerente con la più generale riflessione in atto sulla revisione del sistema organizzativo delle scuole.
Il sottosegretario ha infine chiarito un punto controverso sul quale i sindacati sono più volte intervenuti. Secondo i sindacati, infatti, in assenza del CNPI, tutta una serie di provvedimenti normativi non potrebbero essere perfezionati in quanto risulterebbero privi del parere del Consiglio nazionale.  
Sul punto la risposta di Rossi Doria è stata chiara: “La soppressione di un organo consultivo comporta il venir meno delle relative funzioni così come la fase subprocedimentale nella quale queste si inseriscono”.
In altre parole, d’ora innanzi, i provvedimenti per i quali è previsto il parere del CNPI potranno essere adottati anche senza questo passaggio procedurale.
Le preoccupazioni espresse in più circostanze dai sindacati sono dunque, a parere del Governo, del tutto fuori luogo.

Reginaldo Palermo

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