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Psicologo a scuola. Bianchi: non sia un surrogato del docente, ma un supporto anche per gli insegnanti

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Lo psicologo a scuola? “Io sto lavorando con il presidente dell’ordine degli psicologi, David Lazzari su questo. Quello che è chiaro è che nessuno vuole la surrogazione del ruolo dell’insegnante, ma vogliamo che nella complessa articolazione della scuola ci sia un supporto anche per gli insegnanti”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in audizione al Senato oggi 22 marzo.

Una questione che La Tecnica della Scuola ha trattato anche nel corso di una diretta, durante la quale lo stesso Lazzari ha ribadito l’importanza che anche i docenti possano fare riferimento allo psicologo: “Tenere conto del disagio e dello stress degli insegnanti deve essere una delle attività della consulenza psicologica nella scuola, è un tema serio – assicura il presidente dell’ordine -. Gli insegnanti, ad esempio, sono stati sottoposti a delle pressioni molto forti quando è stato chiesto loro di fare didattica a distanza quando non ne avevano ancora le competenze e non erano stati formati.” E conclude: “Degli insegnanti stressati di certo non possono produrre allievi soddisfatti, le due cose si tengono tra loro e vanno viste nell’insieme“.

Il ministro, sempre nell’audizione del Senato, ha anche posto l’accento sulle competenze non cognitive, “competenze fondanti che permettono ai nostri ragazzi di recuperare una vita sociale intensa, in particolare dopo la pandemia”. Quindi cita le segnalazioni degli esperti sui disagi giovanili: nuove forme di di dipendenza, come le dipendenze dai social; un abuso di alcol; i disturbi alimentari. La scuola dovrà dare una risposta a questi disagi permettendo ai ragazzi di trovare un proprio percorso di vita”.

E conclude: “Mi si riconosca che io ho voluto riportare i ragazzi a scuola, anche con grossi attriti con le giunte regionali. La principale risposta al disagio è questa”.