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Psicologo a scuola: c’è davvero? Che fine ha fatto l’accordo tra il MI e l’ordine?

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Il documento che finanziava lo psicologo a scuola è datato ottobre 2020 e reca la firma dell’allora capo dipartimento per le risorse umane e coordinatrice della Task Force per le emergenze educative Giovanna Boda e del presidente dell’ordine degli psicologi David Lazzari.

Un accordo finanziato solo per i primi 4 mesi, allo scadere dei quali il Governo e il ministero dell’Istruzione hanno dirottato sul Dl Sostegni bis le risorse da destinare al supporto psicologico, solo che questa voce va in mezzo ai mille altri bisogni della scuola tra i quali gli istituti possono scegliere. “Spoglia Gesù e vesti Maria,” ci commenta un dirigente scolastico per spiegarci che con una coperta corta se le scuole chiedono il sostegno psicologico lo fanno a scapito di altro: dalla sicurezza nei luoghi di lavoro, alla didattica a distanza, dall’acquisto di dispositivi di protezione ai materiali per l’igiene individuale e degli ambienti, agli interventi in favore della didattica degli studenti con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento e così via.

L’accordo con l’ordine degli psicologi

Ecco cosa leggevamo nell’accordo tra Ministero dell’Istruzione e ordine degli psicologi che sarebbe operativo, in linea teorica, fino al 28 gennaio 2023.

Nell’ottica di consentire a ciascuna Istituzione scolastica di attivare i servizi di supporto psicologico, sulla base delle proprie specifiche esigenze e delle azioni già in essere, realizzate nell’ambito della propria autonomia, con la nota prot. 23072 del 30/09/2020 viene assegnata a ciascuna Istituzione scolastica, per il periodo settembre – dicembre 2020, una apposita risorsa finanziaria, determinata assumendo ai fini del calcolo l’importo di euro 40 (quaranta) lordi/ora quale valore della prestazione professionale.

E ancora: L’attivazione del servizio di supporto psicologico nel periodo settembre – dicembre 2020, per un impegno non inferiore al 50% della risorsa finanziaria assegnata, documentata e verificata con un apposito monitoraggio che sarà rivolto a tutte le istituzioni scolastiche, è condizione necessaria per la conseguente assegnazione finanziaria, nell’esercizio finanziario successivo, di risorse atte a garantire la prosecuzione del medesimo servizio di supporto psicologico per il periodo gennaio – giugno 2021.

Benessere psicologico e pandemia

Intanto l’ordine degli psicologi ha festeggiato in questi giorni i 50 anni dell’istituzione dei primi corsi di laurea in psicologia. In questa occasione il presidente Lazzari è tornato a parlare dell’importanza della figura dello psicologo a scuola, non solo per gli alunni ma per tutto il personale scolastico, per fare fronte a situazioni di insicurezza, stress, timore di contagio, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta.

“La pandemia – ha dichiarato Lazzari – ci ha fatto vedere l’importanza della dimensione psicologica per la vita delle persone e delle comunità. E’ necessario che il nostro Paese utilizzi al meglio le competenze professionali della psicologia in tanti settori decisivi: dalla scuola, alla sanità, ai servizi sociali e al mondo del lavoro. Viviamo un momento in cui la richiesta di assistenza psicologica è aumentata del 39% nell’ultimo anno, ma in molti casi deve fare affidamento soltanto al settore privato perché nel pubblico è insufficiente o del tutto inesistente. È evidente che serva un ammodernamento delle strutture sociali per rendere disponibili le competenze degli psicologi in questi settori, per intercettare i bisogni delle persone e fare prevenzione”, ha concluso.