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Pulizie nelle scuole, obbligo delle centrali di acquisto per gli enti locali

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Dal 9 agosto prossimo l’appalto dei servizi di pulizia, manutenzione, portineria, vigilanza e gestione degli immobili pubblici locali dovrà necessariamente avvenire, oltre una certa soglia, attraverso i cosiddetti “soggetti aggregatori”.

Il ricorso alle centrali di acquisto, previsto dal decreto Irpef del 2014 nell’ambito delle misure di spending review destinate a finanziare il bonus da 80 euro, è stato poi disciplinato dal dpcm del 24 dicembre 2015, con il quale sono state individuate le 19 categorie merceologiche per la cui acquisizione, al di sopra di determinate soglie, bisogna necessariamente fare riferimento a 33 aggregatori – 9 città metropolitane, 2 province, 21 centrali regionali e Consip – in grado di ottenere prezzi migliori su larga scala.

 

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Dal 9 febbraio scorso l’obbligo è scattato per 14 categorie di beni acquistati dalle amministrazioni statali, centrali e periferiche, dalle Regioni e dagli enti del servizio sanitario nazionale.

Per gli enti locali l’obbligo scatterà invece il prossimo 9 agosto e riguarderà altre cinque categorie:

  1. vigilanza armata, oltre la soglia di 40.000 euro, che ricomprende il servizio di vigilanza rivolto a tutti gli uffici delle amministrazioni;
  2. guardiania, oltre i 40.000 euro, per il servizio di vigilanza non armata o per il semplice portierato;
  3. pulizia, oltre 209.000 euro, per caserme, scuole, centri di formazione e uffici di ogni tipo;
  4. manutenzione immobili e impianti, oltre i 209.000 euro, per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, gli impianti tecnologici, gli impianti elettrici, gli ascensori e quant’altro;
  5. facility management, anche in questo caso oltre i 209.000 euro, categoria che comprende un mix di tutti i servizi precedenti. 

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