Home Pensionamento e previdenza Quota 96: ‘ci vogliono morti’

Quota 96: ‘ci vogliono morti’

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Mentre le pensioni d’oro rimangono intoccabili, sulla pagina Facebook di Quota 96 si scrive un’amara riflessione su un insegnante che non c’è più: “La norma Fornero è disumana, Paolo è morto! Quando arrivano le notizie di morti spesso rimani attonito, poi rifletti e decidi che non si possono far passare in silenzio le porcherie del potere.

Paolo G. era un docente di Torino, nato nel 1952, Quota96 come tanti altri di noi, bloccato dal diritto alla pensione per pochi mesi anche nel 2015 a differenza di altri che avevano raggiunto i 42 anni e 6 mesi di contributi necessari. Sarebbe andato in pensione nel 2016, il 1° settembre, tra qualche giorno avrebbe compiuto 64 anni.

Lui per pochi giorni era stato bloccato da Monti-Fornero e da PD-PdL, che avevano deciso che per andare in pensione nel 2012 occorreva aver compiuto almeno 60 anni entro il 31 dicembre 2011 e se tu sei nato anche il 1° gennaio rimani bloccato per 4 anni, anche se in quel fatidico 2012 tu hai qua i 40 anni. Paolo che in tutta la sua vita, da studente a docente, era stato un grande lottatore nei movimenti studenteschi degli anni ’70 e nelle lotte dei docenti della scuola in tutti questi anni e come RSU Cobas nella sua scuola, niente ha potuto contro la malasorte di trovare un governo di ricchi e potenti che ti sospende i tuoi diritti. Paolo era molto conosciuto nella sua scuola, era docente di arte in un liceo di Torino, e lavorava con passione con gli studenti e organizzava iniziative con gli stessi.

Tutto il suo impegno niente ha potuto contro i soprusi del potere e contro il tumore che non aspetta circolari o leggi dello stato. Aveva affrontato l’anno scorso con energia questa malattia e sembrava che la avesse sconfitta ed era tranquillo di avercela fatta, ma come si sa spesso ritorna all’improvviso e non ti lascia scampo.

Nemmeno questo governo e quei precedenti ti concedono almeno il diritto di goderti gli ultimi anni della tua vita, perché i poteri forti decidono che se non arrivi all’età della pensione che sei decrepito e senza più energie non puoi goderti una tranquilla vecchiaia, che hai conquistato, lavorando per far crescere le intelligenze e le doti artistiche di ogni giovane che tu guidi. Fino a quando questo governo continuerà ad aspettare che naturalmente i Quota 96 raggiungano il diritto alla pensione o spera che per cause naturali la platea si riduca ancora?”