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Recupero dei debiti a settembre, lo chiedono anche Anquap e ANP. Ma l’operazione è costosa

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Spostare la data ultima per le immissioni in ruolo dal 15 al 30 settembre e destinare il mese di settembre ai recuperi formativi: sono le richieste che Anquap e Anp stanno avanzando con l’obiettivo di garantire un regolare avvio dell’anno scolastico.
Le richieste sono contenute in altrettante proposte di emendamento al decreto legge 22 all’esame del Senato.
Il mese di settembre, sostengono i due sindacati, dovrebbe essere dedicato al recupero dei debiti formativi certificati in sede di scrutinio finale.
Ma, per iniziare bene l’anno scolastico, bisognerà provvedere anche ad incrementare stabilmente la dotazione organica di assistenti tecnici, prevedendone l’assunzione in tutte le istituzioni scolastiche del primo ciclo.
Anquap e Anp rivendicano anche un incremento della dotazione organica di dirigenti scolastici e di DSGA, abrogando le norme vigenti in tema di scuole sottodimensionate e prevedendo di conseguenza che ad ogni istituzione scolastica autonoma siano assegnati un dirigente e un direttore.
Infine, tra le altre cose, si chiede di procedere con urgenza, anche in deroga al codice dei contratti pubblici, ad effettuare lavori strutturali di messa in sicurezza degli edifici scolastici.

Come abbiamo avuto modo di chiarire, il decreto 22, nella sua formulazione attuale, prevede già che a settembre i docenti siano impegnati ad in attività di recupero degli studenti, ma l’Ufficio Bilancio del Senato osserva che “tale circostanza sembra prefigurare un impegno inequivocabilmente aggiuntivo per gli insegnanti nel corso del prossimo anno scolastico, rispetto a quanto già previsto ai sensi della legislazione vigente in relazione alle normali attività curricolari e didattiche degli ambiti di insegnamento”.
I tecnici del Senato osservano anche che “l’orario di servizio ordinario settimanale del personale docente della scuola è ad oggi articolato, a seconda dei cicli d’istruzione, su 25 o 18 ore settimanali e che ogni ulteriore impegno didattico richiesto al personale per il conseguimento di obiettivi formativi aggiuntivi, dovrebbe opportunamente essere coperto per corrispondere le indennità per prestazioni aggiuntive come prevede il contratto collettivo”.
I tecnici rilevano anzi che “va inoltre considerato un possibile impegno aggiuntivo per il personale ATA per le attività di recupero, per la necessità di provvedere a disporre la disponibilità di strutture e laboratori delle scuole oltre l’orario usuale già previsto ai sensi della legislazione vigente, circostanza che imporrebbe anche l’adeguamento delle risorse stanziate per il personale ATA”.
Come dire: il recupero delle lacune a settembre è un’ottima cosa, ma teniamo conto che ha dei costi che vanno quantificati.