Politica scolastica

Regionalizzazione della scuola: ci sono già diversi esempi. In Sicilia le tasse restano quasi tutte in regione

La data del 15 febbraio, indicata ormai come il termine entro il quale la “regionalizzazione differenziata” richiesta da Veneto e Lombardia dovrebbe prendere avvio, si sta sempre più avvicinando.

Stipendi migliori nelle regioni che diventeranno autonome

E nel mondo della scuola cresce la preoccupazione anche se i fautori della riforma cercano di mettere in evidenza i benefici che potrebbero derivarne non solo per gli studenti e per le famiglie ma anche per il personale.
Si parla infatti di possibili aumenti stipendiali legati al fatto che le Regioni potrebbero mettere a disposizione ulteriori risorse da destinare alla contrattazione integrativa.
Le preoccupazioni sono legate invece alla ipotesi che il passaggio alle regioni di nuovi compiti e nuove funzioni potrebbe accompagnarsi a importanti trasferimenti finanziari: se così fosse si creerebbero poco per volta sistemi scolastici di serie A e sistemi di serie B.
La preoccupazione è del tutto comprensibile e legittima ma sarebbe però il caso di considerare che già oggi i trasferimenti alle Regioni non avvengono secondo criteri perfettamente proporzionali al numero di abitanti.

Come funzionano le cose nelle regioni e province autonome

Alle province autonome di Trento e di Bolzano, per esempio, vanno già oggi i 9/10 di quasi tutte le imposte erariali oltre che una quota variabile di anno in anno dell’Iva.
Anche alla Valle d’Aosta vanno i 9/10 di quasi tutte le imposte.
Ma va ricordato che sia nel Trentino Alto-Adige sia in Valle d’Aosta il personale della scuola non è dipendente dello Stato e quindi gli stipendi gravano sui bilanci delle province e della regione.
Diverso è il caso della Sardegna che trattiene i 7/10 dell’Irpef e quote significative di diverse altre entrate erariali senza doversi però preoccupare di pagare il personale scolastico.

Il caso della Sicilia

Situazione del tutto particolare è infine quella della regione a statuto speciale della Sicilia che gode di una autonomia molto ampia che affonda le sue ragioni nella storia passata dell’isola e nel movimento separatista della metà degli anni ’40.
La Sicilia, già oggi, incassa per intero tutti i tributi erariali, ad eccezione delle accise e dei proventi del monopolio dei tabacchi.
Il personale della scuola non è a carico del bilancio del regionale, mentre la regione ha competenza legislativa esclusiva in materia di istruzione elementare.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Il “capolavoro”, gli orientatori e la fine della scuola

A leggere attentamente ciò che sta accadendo nel dibattito sulla scuola, è difficile non pensare…

05/05/2024

Alunni disabili e bes non vanno Radio24 perchè senza media dell’8, la preside Pd della scuola nel mirino di Lega e FdI: vergognoso!

Diventa motivo di polemica politica il caso della classe terza media dell’istituto comprensivo statale Niccolò…

05/05/2024

Rinvio aggiornamento graduatorie ATA terza fascia: c’è anche chi è contrario e chiede il rispetto delle norme in vigore

OGGETTO: Aggiornamento delle graduatorie di circolo e di istituto di terza fascia personale ATA per…

05/05/2024

L’antropologia culturale si può studiare fin da bambini: Paola Falteri, scomparsa in queste ore, lo aveva capito mezzo secolo fa

Sta suscitando molta commozione nel mondo della scuola la notizia della scomparsa di Paola Falteri,…

05/05/2024

Terza fascia Ata, tra le trenta scuole da scegliere si deve individuare la scuola destinataria dell’istanza

È importante ricordare che dalla fine del mese di maggio e per buona parte del…

05/05/2024