Home I lettori ci scrivono Regionalizzazione istruzione, il grande imbroglio!

Regionalizzazione istruzione, il grande imbroglio!

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Il M5S dovrebbe fare autocritica mettendo come priorità la scuola pubblica statale nel programma da attuare in tempi brevi.

Ponendosi innanzitutto questa domanda: “come recuperare la credibilità politica e il consenso perso nel mondo della scuola?”.

Molti non riconoscono più il Movimento e si sentono traditi perché quasi tutte le promesse sulla scuola presentate in campagna elettorale si sono perse come lacrime nella pioggia…

Troppo semplice affermare che il ministero dell’Istruzione è della Lega.

Piccole pillole di comunicazione politica ai parlamentari CinqueStelle:

La fiducia è un sentimento di sicurezza che deriva dal confidare in qualcuno o in qualcosa. E’ una convinzione personale di correttezza e verità e non può essere forzata.

Se si ottiene la fiducia di qualcuno si è stabilita una relazione interpersonale sulla comunicazione e sulla condivisione di valori ed esperienze.

La fiducia dipende sempre dalla reciprocità. Il rapporto che si crea tra il rappresentante politico e la base è fondamentale e si basa sulla fiducia, sulla correttezza, sulla verità, se si perde questo sentimento, il rischio di una sconfitta politica è dietro l’angolo.

Il Movimento deve assolutamente intervenire e ricucire il rapporto con il mondo della scuola affermando per prima cosa che non voterà mai la regionalizzazione! Sarebbe la morte dell’istruzione pubblica statale!

GRIDARLO AD ALTA VOCE!
NO ALLA REGIONALIZZAZIONE!
NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

E che si impegnerà nei prossimi mesi a riaprire il “quaderno degli appunti e delle promesse elettorali” sulla scuola ed attuarle.

Matteo Salvini sta facendo il padrone su tutto, bisogna limitare le azioni della Lega e ripeto ricominciare a parlare di scuola e più precisamente:

– Riscrivere una vera legge che rilanci la scuola pubblica laica statale (cancellando la “buona scuola”), COINVOLGENDO LA PARTE DELLA SINISTRA POLITICA CHE E’ CONTRO LA 107!

– Cancellare l’Invalsi (molte scuole basano la propria didattica sul superamento dei test in matematica, italiano e inglese). Ricordo che la cultura, la conoscenza non si verifica con un test.

– Cancellare lo sfruttamento minorile dell’Alternanza Scuola Lavoro.

– Trasformare gli stage in facoltativi e non obbligatori. Evitare che un tutor aziendale possa incidere pericolosamente sul voto finale degli esami di stato.

– Definire un piano di stages facoltativi e fuori orario di scuola per gli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado.

– Cancellare i finanziamenti alle scuole private.

– Recuperare gli 8 miliardi di euro sottratti dalla Legge Gelmini alla scuola pubblica statale.

– Ripristinare le ore cancellate delle materie d’indirizzo negli istituti tecnici e professionali dalla riforma Gelmini (Centro destra) e confermate dal Ministro Fedeli (centro sinistra).

– Più scuola meno progetti!

– istituire una figura specifica per la gestione dei progetti.

– Cancellare definitivamente la deportazione obbligatoria degli insegnanti da una parte all’altra dell’Italia.

– Definire un piano didattico con libri E-book gratuiti per gli studenti.

– Ridare il potere deliberativo obbligatorio al collegio dei docenti.

– Cancellare il comitato di valutazione (così com’è definito).

– Cancellare il bonus premiale.

– Cancellare bonus docenti.

– Riconoscere la quattordicesima come recupero del potere di acquisto perso negli ultimi 15 anni.

– Coprire tutti i posti liberi con contratti a tempo indeterminato.

– Stabilizzare tutti i precari sui posti vacanti.

– Cancellare il vincolo imposto dal D.Lvo 29/93 che blocca gli stipendi sotto l’inflazione programmata e finalmente si riconosca seriamente uno stipendio professionale adeguato agli insegnanti e a tutto il personale scolastico.

– Abrogare il D.Lgs 165/2001 che ha privatizzato il “rapporto di pubblico impiego”. Ridare dignità e autorevolezza alla scuola pubblica statale.

E’ di fondamentale importanza eliminare questo decreto che in sé riassume tutta la normativa , che ha “privatizzato” la nostra funzione.

– Rilanciare la funzione docente con uno stipendio che certifichi la professionalità dell’insegnamento, adeguandolo alla media europea.

– Riconoscere l’importanza delle personale non docente e che venga retribuito in modo adeguato rapportandolo alla media stipendiale degli altri enti pubblici e alla media europea.

– difesa del personale della scuola (insegnanti, educatori, personale ata) da parte dell’Avvocatura dello Stato per i casi di violenza subita all’interno della struttura scolastica e durante i momenti istituzionali fuori sede.Senza queste priorità, il M5S è destinato a sparire!

La credibilità, il consenso e la fiducia si posso recuperare anche se la crepa tra i capi del Movimento e la base è già abbastanza profonda.

Non vedo come i 5Stelle possano presentare un programma politico all’europee, non avrebbero credibilità e l’insuccesso purtroppo sarà pesantissimo!

Non dite che non vi avevo avvisato.

Paolo Latella