“Sono davvero contenta che studentesse e studenti possano tornare in classe al 100%, almeno in zona gialla e arancione.” Così la ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sui propri profili social poco dopo la conferenza stampa di Draghi e del ministro della Salute Speranza con cui è stato annunciato il programma di riaperture del Paese, a partire dalle scuole, che verrà formalizzato dal prossimo Decreto, già ribattezzato Decreto maggio o Decreto riaperture.
Continua la ex ministra, in tono provocatorio rispetto a quanto fatto, anzi non fatto dal Governo Draghi: “Le scuole riapriranno così come avevano chiuso, cioè alle stesse condizioni precedenti. Un riconoscimento indiretto per tutto il lavoro fatto nei mesi scorsi. Sui tamponi però c’è da fare di più: è importante che da qui al 26 si realizzino i passi in avanti promessi, il tempo per potenziare il tracciamento in questi mesi c’è stato (risale a dicembre scorso l’impegno firmato da tutte le Regioni).”
Un intervento, quello di Lucia Azzolina, che avviene poca distanza da quello dell’attuale titolare del Dicastero dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che con una nota ribadisce per l’ennesima volta: “La scelta del Governo è chiara. La scuola è una priorità nella sua azione.” E aggiunge: “Con la scelta di oggi mandiamo un messaggio di speranza e di responsabilità. Dobbiamo progressivamente tornare alla normalità, a una nuova normalità, e dobbiamo farlo a partire dalla scuola. Nei prossimi giorni lavoreremo con i nostri Uffici territoriali, gli Enti locali, le scuole, i tavoli prefettizi. Saremo come sempre al fianco della comunità scolastica”.
Zone gialle e arancioni: tutti in classe (in presenza al 100%) dalla scuola dell’infanzia al quinto superiore. Nessuna quota di DaD, dunque, in questi territori, salvo che in presenza di focolai, naturalmente.
Zone rosse: tutti in presenza fino alla prima media; scuola a distanza al 100% per le classi seconde e terze medie e per tutte le classi di scuola superiore.
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