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Rientro a scuola, no alla misurazione della temperatura a casa. Galli: “Ci sono tanti termometri. Si faccia nelle scuole”

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Anche Massimo Galli, direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, si aggiunge al coro di no alla misurazione della temperatura degli studenti da casa. Secondo il professor Galli, ospite della trasmissione Omnibus su La7, bisogna misurare la temperatura presso gli istituti scolastici.

Tanti termometri e varie interpretazioni

“Sono d’accordo con Roberto Maroni e con il governatore della Campania Vincenzo De Luca: la temperatura degli alunni misurata a casa è insufficiente e non può funzionare”, dichiara il professor Galli, successivamente spiegando che “se vogliamo che questo dato sia utile la rilevazione va fatta a scuola”, perchè, in Italia “esistono molti tipi di termometri diversi e varia l’interpretazione”.

Gli esperti avvisano il Ministero

In effetti scaricare sulle famiglie una tale responsabilità ha fatto storcere il naso a più di un esperto: in precedenza è stato Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell’Università di Padova, a sollevare il problema, spiegando che bisogna misurare la temperatura con termometri standardizzati in tutte le scuole. “Altrimenti avremo 10 milioni di mamme che misurano la temperatura con termometri diversi, e non è una cosa seria”.

Da viale Trastevere invece si propende per un maggiore ottimismo, tanto da chiamare alle proprie responsabilità le famiglie: “Noi – ha detto la ministra Azzolina poco tempo fa – contiamo sulla responsabilità, a casa, delle famiglie. Se un bambino è già malato a casa e ha la febbre non abbiamo bisogno di mandarlo sull’autobus. Quindi la misurazione va fatta a casa, poi ogni scuola nella sua autonomia può organizzarsi come crede“.

E’ chiaro che ogni scuola potrà adottare le misure che riterrà più idonee. Però Azzolina ha già dispensato da quest’obbligo gli istituti sostenendo che “un termometro a casa ce l’abbiano quasi tutti se non tutti“. A sentire Galli e Crisanti, quest’ultima espressione non sarebbe corretta quindi, dato che delegando la misurazione della temperatura degli studenti alle singole famiglie, che avranno termometri tutti diversi, i livelli di sicurezza necessari per far salire sui mezzi di trasporto gli studenti e farli entrare a scuola non verrebbero rispettati al 100%.

“Serve il presidio medico nelle scuole”

Per questo motivo, secondo il professor Galli “va ripristinata negli istituti la medicina scolastica. Bisogna reinserire a scuola la presenza sanitaria come presidio”.

Nei giorni scorsi, ricordiamo, a proposito di misurazione della temperatura degli studenti, il governatore della Campania De Luca ha annunciato di voler procedere in tale direzione: “Stiamo verificando con l’Unità di Crisi e con i responsabili della Pubblica Istruzione – ha detto De Luca – di prevedere in vista della riapertura delle scuole, il controllo della temperatura corporea all’interno degli stessi istituti, ritenendo irrealistica la previsione nazionale del monitoraggio effettuato a casa”.