Home I lettori ci scrivono Riflessioni sulla Buona Scuola (?!?!)

Riflessioni sulla Buona Scuola (?!?!)

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Sono un insegnante di scuola primaria, che per il terzo anno scolastico consecutivo si trova a lavorare (per fortuna benissimo) nello stesso istituto comprensivo, con incarico diverso, perché a sorpresa nell’istituto sono arrivate d’ufficio per conciliazione alcune insegnanti, tra le quali una nella classe dove lavoravo lo scorso anno scolastico.

Giustamente queste conciliate hanno chiesto l’assegnazione provvisoria al loro paese e nell’attesa di averla, alcune sono già in malattia, creando un grossissimo disguido all’istituto. Ora mi domando: è giusto che i bambini che avevo negli scorsi due anni mi vedano in giro per l’istituto e mi guardino con un misto di dispiacere (per non avermi) e contentezza (nel vedermi) non capendo il perché?

È giusto che i bambini ci rimettano nelle varie attività extra-curricolari, perché queste persone (conciliate/potenziate…) vanno, vengono, non si sa se restano… e soprattutto, nella maggior parte dei casi (a quanto ne so anche in altri istituti), non è che si muovano molto per impegnarsi a lavorare?

È giusto che bambini H gravissimi non abbiano immediatamente personale specialistico, supportato da adeguato materiale, che li segua anche all’interno dell’istituto con un numero di ore adeguato (ricordiamoci che un insegnante non è un medico o un infermiere o un fisioterapista)?

È giusto che i ragazzini della secondaria di primo grado escano prima da scuola, per assenza del personale non ancora nominato? È giusto che la moglie del presidente del consiglio, autore di questa “caotica riforma” non riuscita (a suo dire “non tutte le ciambelle riescono col buco…”), sia entrata in ruolo a due passi da casa sua? È giusto continuare a parlare male dei supplenti (“supplentite” come se fosse una malattia grave) e volerli “eliminare” come categoria?

È giusto smembrare le famiglie… una persona con quale stato d’animo potrà fare lezione a dei bambini e dei ragazzini lontana centinaia e centinaia di chilometri dai suoi “affetti”?

Per non parlare del concorso poi… Sto vedendo colleghi più grandi di me (di età e di servizio), che conosco e stimo da tempo, i quali non riescono a comprendere il motivo di tutto questo caos… Quello che doveva essere più importante, il benessere del bambino, non c’è più. Tutti e sottolineo tutti, grandi e piccoli, vengono trattati come dei numeri da inserire in delle caselle. Il sistema è totalmente allo sfascio.