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Riforma dei cicli: approvato il Programma di attuazione

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Entro 45 giorni le Camere dovranno esprimersi sulla congruenza del Programma con la Legge delega 30/2000. Se la proposta del Governo verrà confermata, la riforma potrebbe partire dall’anno scolastico 2001/2002. I primi a sperimentare la riforma dei cicli sarebbero gli alunni del 1° e del 2° anno della scuola di base e quelli del 1° anno del ciclo secondario. La progressione con cui si verrebbe a realizzare il nuovo assetto porterebbe alla completa attuazione della riforma a partire dall’anno scolastico 2007/2008.
I nuovi cicli scolastici si articolano in due percorsi; il primo di 7 anni e il secondo di 5.

Scuola di base
: in pratica, sostituisce ed accorpa la scuola elementare e media. Vi si accede a sei anni di età e ha una durata di sette anni, l’ultimo dei quali caratterizzato dalle attività di orientamento in vista del passaggio – dopo un esame di Stato e relativa certificazione – alla scuola secondaria, il cui primo segmento, di due anni, servirà anche per completare l’obbligo scolastico.

Scuola secondaria
: prevede cinque anni di corso, con possibilità di optare per diversi indirizzi di studio, compresi la formazione professionale o l’apprendistato, e si conclude con un esame di Stato. Saranno pertanto dodici gli anni di studio, di cui i primi nove obbligatori.
Il secondo ciclo, quello della scuola secondaria di durata quinquennale articolata in quattro aree specifiche classico-umanistica, scientifica, tecnica e tecnologica, artistica e musicale, assolverà al compito di consolidare le capacità e le competenze acquisite nel ciclo primario, di arricchire la formazione culturale, umana e civile degli studenti e di prepararli all’accesso all’istruzione superiore, universitaria e non universitaria e/o all’inserimento nel mondo del lavoro.

Viene, inoltre, "raccomandata" a tutti la frequenza dell’ultimo anno di scuola materna (ufficialmente denominata scuola dell’infanzia) la cui frequenza non sarà comunque obbligatoria.
La riforma avvicina la scuola italiana a quella di molti Paesi dell’Unione Europea nei quali la scolarità si conclude generalmente a 18 anni di età
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